Ven. Apr 19th, 2024

Nicolò, capogruppo di Fi in consiglio regionale, rispedisce al mittente le accuse del governatore sull’eredità del passato: «Ci ha messo due anni e mezzo per mettere in moto la macchina»

Continua dopo la pubblicità...


IonicaClima
amaCalabria
Calura
MCDONALDAPP
InnovusTelemia
stylearredamentiNEW
E120917A-0A80-457A-9EEE-035CEFEE319A
FEDERICOPUBB
CompagniaDellaBellezza00
previous arrow
next arrow

«Dal “Cantiere Calabria” emerge una sola certezza: il fallimento di Oliverio e del governo regionale. La giunta non ha mai avviato né tantomeno realizzato alcunché del suo programma elettorale rimasto solo “libro dei sogni”, rispetto a una governance tanto sbandierata, limitandosi sempre alla politica degli annunci. Continue passerelle politiche, vetrine, tanto fumo negli occhi, risultati fantasma, parole al vento e strette di mano che lasciano intatti i problemi e le tante criticità che affliggono i nostri territori».
È quanto afferma il presidente del gruppo di Forza Italia al consiglio regionale, Alessandro Nicolò, che aggiunge: «Altro che macchina ferma e arrugginita, come qualcuno dice di aver trovato, ostinandosi a tenere ancora gli occhi e la testa rivolti al passato. Anziché pensare al presente… Peraltro sono serviti addirittura due anni e mezzo per allacciare le cinture, girare la chiave, metterla in moto; sicuramente ne serviranno altrettanti per farla camminare…E non sappiamo neppure di quale macchina parlino, considerato che non li si vede neppure lontanamente in bicicletta per correre sulle strade in pianura».
«Dall’esordio della legislatura fin qui – continua Alessandro Nicolò – Oliverio e la sua maggioranza si sono caratterizzati per inefficienze e inadempienze; finanziamenti restituiti o persi (in questi casi, in virtù della cultura dello scarica barile che appartiene loro, la responsabilità è sempre degli altri, ovvero della burocrazia….). Però, sempre attenti a questioni di potere, violando addirittura i principi della democrazia con l’occupazione manu militari – come avvenuto in occasione dell’ultima elezione dell’ufficio di Presidenza – per le posizioni spettanti ex lege alla minoranza. Del resto – prosegue l’esponente politico – basta ascoltare il malcontento della gente, delle forze sociali, sindacali e produttive del quale abbiamo quotidianamente riscontro anche dagli organi di stampa, per avere conferma del grave disagio che vive la Calabria. Siamo dinanzi al solito teatrino della politica, anzi in questa ultima fase sembra proprio di stare al circo equestre dove qualche esponente politico non compie neppure tanti sforzi per recitare la parte di primo piano. E quando dice addirittura di reazioni nervose – parole in libertà senza alcun significato – farebbe bene a pensare a se stesso, alla sua condotta e alle sue responsabilità derivanti dal ruolo di cui forse probabilmente o non ha capito il significato, o non vuole capire, o che non è capace di interpretare. Oliverio e il Pd sembrano brancolare nel buio, privi di una seria progettualità e di una programmazione adeguata per consentire alla nostra regione di uscire dal limbo e per avere legittimamente quel ruolo centrale che deriva dalla posizione baricentrica nel Mediterraneo».
«Per quanto ci riguarda – aggiunge Alessandro Nicolò – siamo coscienti che l’implementazione della crescita debba provenire dal Sud ed in particolare dalla Calabria con le sue grandi potenzialità inespresse da sfruttare per attrarre gli investitori in un settore strategico quale il turismo, laddove invece non si ha traccia di un piano né di programmazione né di investimenti che valorizzi la vocazione e le potenzialità dei territori».
«Altro che “Cantiere Calabria” dinanzi a depuratori che non funzionano, piano trasporti inadeguato, disoccupazione alle stelle, Pil pro capite più basso d’Italia; propensione in termini di spesa per i consumi fra le più basse rispetto alle altre regioni del Mezzogiorno; sistema sanitario al collasso con la soppressione di servizi e reparti importanti; ritardi nella definizione delle procedure per la costruzione degli ospedali. Ed ancora: rischio costante di disimpegno automatico dei fondi comunitari. È lunga, interminabile, la lista delle inadempienze e delle omissioni che rappresenta plasticamente – conclude il capogruppo di Forza Italia – nonostante i maldestri tentativi di veicolare un’immagine diversa dalla compagine governativa targata Pd, il fallimento senza appello del governo guidato da Oliverio e dal centrosinistra».

Print Friendly, PDF & Email

Di