Sab. Apr 20th, 2024

Sette giorni dopo la visita degli ispettori, il “modello” volge forse al termine. “Un euro in meno ? Stop all’accoglienza”, aveva detto Lucano.

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Sette giorni dopo la visita dei funizionari ministeriali, assordante silenzio sulla che attende il “modelo Riace. Ma un segnae c’è, ed è molto significativo: i laboratori artigiani lunedì scorso non hanno aperto i bettanti, e ancora ieri sono rimasti chiusi. Il che potrebbe voler dire che i soldi sono finiti, e non ne arriveranno altri.
Eppure, dopo l’ispezione ministeriale, al sindaco Domenico Lucano da più parti era stata espressa solidarietà: adesso invece sembra che il primo cittadino, tanto osannato per l’essersi speso sin dalla fine dell’ultimo del secolo scorso, a favori di migranti, sia stato lasciato solo. A quel che ne sappiamo l’ultima solidarietà Lucano l’ha incassata nella piazza di Caulonia, il 29 agosto: allora fu il governatore Mario Oliverio a dire che la Calabria è da sempre terra di accoglienza e che “il modello Riace è il punto più alto della pratica di ospitalità nella nostra regione. E’ un punto elevato – aveva aggiunto – perchè ha saputo affermare un esempio d’integrazione, contaminando altre cittadine”. Riferendosi alle visite ispettive effettuate dalla Prefettura e in attesa dell’arrivo dei funzionari del Viminale, disse pure che sarebbe stato “un errore grave travolgere l’esperienza di Riace per problemi di ordine burocratico. Se i problemi sono burocratici vanno affrontati e correnti. Anzi, io dico, se sono tali bisogna aiutare Lucano ad agggredirli e correggerli. Non possono essere la causa per liqidare un’esperienza sicuramente positiva”.
Ma a questo punto è evidente che il problema, come da relazione dei commissari prefettizi, non è meramente burocratico. Emerso, lo ricordiamo. un quadro confusionario sia sotto l’aspetto dell’organizzazione sia sotto l’espetto gestionale. Furono rilevate tante di quelle “criticità” che probabilmente non tutte, furono o poterono essere risanate.
Il sindaco a conclusione della “tre giorni” ministeriale, conclusasi giovedì della scorsa settimana – durante il quale ha avuto il sostegno spontaneo dell’avvocato Lorenzo Trucco dell’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione giunto appositamente da Torino – ci confermò la sua netta presa di posizione. “Un euro in meno ? Stop all’accoglienza” Con riferimento alle “borse” lavoro” destinate anche alla gestione dei laboratori per l’inserimento nell’attività lavorativa dei migranti. Labvoratori ora sospesi: è il primo passo verso il rompete le righe ?
Stamattina, infine, salvo ripensamenti. un esempio pratico d’integrazione (e si spera davvero che non sia l’ultimo) si vivrà in municipio: fiori di arancio tra un cittadino del luogo e un’immigrata africana, e poco importa se a differenza d’età tra i due è di 40 anni: l’amore, si sa, non conosce confini.

(fonte gazzetta del sud)

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