Ven. Apr 19th, 2024

<<Falcone diceva sempre che la mafia non è tanto la gente che si spara, ma soprattutto quella che si emargina, quella che ti lascia da solo.>> Giuseppe Costanza.

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L’autista di Falcone: “Scampato al tritolo di Capaci ma rottamato dalle istituzioni”.

Giuseppe Costanza era con il giudice il 23 maggio 1992, giorno della strage: “Dopo mi misero a fare fotocopie”. In un libro il racconto del suo dramma.

Il Club per l’UNESCO di Gioiosa Jonica in collaborazione con la casa editrice MINERVA di Bologna e con il Patrocinio del Comune di Gioiosa Jonica, organizza per sabato 9 settembre dalle ore 18,30 nella piazzetta Sen. R. Agostino (a Gioiosa Jonica) un incontro – dibattito, dove si presenta il libro – racconto biografico inedito di Giuseppe Costanza (che vive a Palermo), autista personale e uomo di fiducia di Giovanni Falcone, sopravvissuto miracolosamente alla strage mafiosa del 1992 a Capaci. E’ il racconto del suo lungo rapporto con il giudice, di ciò che ha patito dopo la strage dalle Istituzioni, isolato e strumentalizzato dall’informazione. Un uomo che combatte ancora oggi per i propri diritti. L’opera è narrata in prima persona ed è il frutto di molte interviste a Giuseppe Costanza, che si racconta dall’infanzia ai giorni nostri. È anzitutto il racconto della vita di un uomo, oltre che di un cittadino eccezionale, che dal 1984 subisce una svolta perché entra nella ristretta cerchia degli uomini di fiducia di Giovanni Falcone. Numerosi sono i riferimenti al Giudice, ma anche gli aneddoti e le esperienze personali condivise con lui. Miracolosamente sopravvissuto all’attentato del 23 maggio 1992, da quel giorno inizia la sua vera odissea, che si protrarrà per oltre vent’anni. Vessato dalle istituzioni che aveva servito, isolato da personaggi popolari al di sopra di ogni sospetto e strumentalizzato dai mezzi d’informazione, Costanza si trova a dover fare i conti anche con una macchina burocratica lenta e inefficiente. Insignito della Medaglia d’Oro al Valore Civile, Costanza in questo libro racconta la propria battaglia per il riconoscimento di alcuni diritti fino ad allora inesistenti per il personale civile della PA. L’Autore del libro è il giornalista Riccardo Tessarini, originario di Cerea ma, dal 2000, risiede a Forlì, dove si è laureato in Scienze Internazionali e Diplomatiche. Attivo nell’associazionismo da quindici anni, ha svolto servizio di volontariato per Amnesty International, Unicef e Pensiero e Azione. Per la società editrice City News, ha ideato e curato il blog Il Cittadino, focalizzato sulla partecipazione politica e l’impegno civico. Mazziniano, divora saggi su politica e società. Ama l’interculturalità, la lettura, il cinema, la musica e la lingua italiana, spagnola, francese e inglese, dall’etimologia alle loro sfumature di suoni, accenti e pronunce. E naturalmente la loro scrittura. Questa è la sua opera prima. Durante l’iniziativa sarà proiettato un documentario “inedito” sulla strage di Capaci con un excursus sui tanti colleghi del Giudice Giovanni Falcone, vittime dalla mafia e tragicamente uccisi perché ritenuti scomodi al crimine diffuso nel sud Italia, come ad esempio il Giudice reggino Antonio Scopelliti assassinato dalla ‘ndrangheta nel 1991.

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