Gio. Apr 18th, 2024

Il Salumificio IOPPOLO rappresentato da Enzo Ioppolo, di San Giorgio Morgeto (RC), è il campione italiano nelle categorie soppressata e ‘nduja, nel campionato italiano del Salame, la cui finalissima si è svolta a Roma durante il Simposio nazionale “Il Trionfo del Gusto” presso il Salone delle Fontane all’Eur. Molto significativo il primo posto nella categoria dei salami speciali territoriali, ovvero quelli che, nell’immaginario collettivo, sono ritenuti qualcosa di diverso dal normale salame:

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la ‘nduja della Salumeria Ioppolo che ha vinto anche se per solo un punto su un altro concorrente storico della manifestazione. Iinvece ha prevalso nettamente sugli altri concorrenti nella categoria soppressata fatta artigianalmente utilizzando per la preparazione un’altro e significativo prodotto della nostra terra: l’olio extra vergine d’oliva.

Abbiamo chiesto al titolare del Salumificio Enzo Ioppolo il segreto di questo importante e storico successo: …..”questo è un momento memorabile ed importante per noi, ricco di emozione e commozione che premia il sacrificio del duro lavoro addirittura in ben due categorie molto importanti e significative nella produzione di insaccati della regione. La mia famiglia produce salumi con un metodo che rispecchia la tradizione e l’artigianalità che abbiamo acquisito dai nostri avi. La professionalità dei vincitore è davvero notevole, visto che è molto difficile fare un buon salame con metodo prevalentemente artigianale che stia insieme e non si sgretoli senza aiuto della chimica”.

In effetti, tutti i candidati nelle varie sezioni del concorso, sono stati infatti separati da pochissimi punti a dimostrare una finale d’alto livello. Il Campionato Italiano del Salame è riservato ai prodotti naturali nelle materie prime e nelle fasi produttive, ovvero privi di additivi chimici (con l’eventuale eccezione del salnitro) e di sostanze che possono alterare le fermentazioni spontanee e i tempi di stagionatura (zuccheri, derivati del latte ecc) per favorire l’utilizzo di materie prime di scarsa qualità o tecniche di produzione meno rigorose. Ovviamente anche il budello dev’essere naturale.

Alla finale si è giunti dopo numerose riunioni di una commissione di preselezione, giurie di quarti di finale e semifinali, sempre con finalità didattiche e presenza di studenti di scuole alberghiere o universitari che potevano ascoltare il racconto dei prodotti da parte dei produttori e i voti (palesi) e i commenti della giuria. La giuria era guidata dal Presidente dell’Accademia delle 5T prof. Guido Stecchi e dalla giornalista e coordinatrice del campionato Maria Cristina Beretta.

(fonte citynow)

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