Ven. Apr 19th, 2024

Quasi trecento anni di carcere. Questo il bilancio delle richieste formulate da Andreo Mancuso, pubblico ministero della Distrettuale, al Gup del tribunale di Catanzaro nel corso del processo con rito abbreviato denominato “Costa Pulita” ed intrapreso contro la cosiddetta “mafia del turismo”. Alla sbarra 31 dei 78 indagati. Le pene chieste ieri nell’aula C di Palazzo Ferlaino dal pm vanno dai venti ai due anni di carcere. A risponderne vertici e gregari dei clan di ‘ndrangheta dei Mancuso e di alcune consorterie collegate, come quelle degli Accorinti, La Rosa e Il Grande, attive nei comuni del litorale tirrenico della provincia Vibonese. Tra gli indagati anche il presidente della provincia di Vibo Valentia oltre che sindaco di Briatico, Andrea Niglia, per cui il pm ha chiesto due anni, così come l’ex sindaco di Briatico, Francesco Prestia, l’ex consigliere comunale di Vibo, Giancarlo Giannini, l’ex consigliere di Briatico, Sergio Bagnato, l’avvocato Domenico Marzano, l’imprenditore Michele Fusca. I reati contestati sono, a vario titoli, quelli di associazione mafiosa, concorso esterno in 416 bis, intestazione fittizia di beni, estorsioni, armi e concorso esterno in associazione mafiosa. Il prossimo 16 ottobre, intanto, davanti al gup Pietro Carè, inizieranno le arringhe difensive.

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ALESSANDRA BEVILACQUA|redazione@telemia.it

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