Gio. Apr 18th, 2024

E Noto e Maglione critici in particolare per la prestazione di Rende 

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«Con la società il feeling è stato immediato: sono onorato di essere qui e non vedo l’ora di iniziare l’avventura». Fremeva in maniera evidente, questo pomeriggio, Dionigi, obbligato dal cerimoniale a presentarsi da dietro una scrivania con al fianco tutto lo stato maggiore del club ma con già la testa al campo, alla sua nuova squadra, al Catanzaro. Il suo primo giorno in giallorosso è iniziato di buonora con l’incontro – al quartier generale a due passi dalla sede – con il diesse Doronzo e con il summit – prima di pranzo – con staff medico e preparatore atletico. Primo allenamento preparato a tavolino secondo le indicazioni ricevute, poi dritti alla sede fissata per la presentazione. «Ringrazio la società per la grande possibilità che mi ha offerto – sono state le sue prime parole – Qui si era alla ricerca di un allenatore che condividesse le scelte societarie dal punto di vista tecnico e confrontandoci insieme abbiamo appurato che queste rispecchiavano in toto la mia filosofia».

Noto: Squadra poco aggressiva A rendere ancor più chiaro il concetto, a sottolineare cosa davvero la società si aspettava e si aspetta dal tecnico che siede in panchina in questa stagione, ci hanno pensato prima il presidente Noto, poi il diggì Maglione, entrambi netti nel bollare come «indecoroso ed indecente» lo spettacolo offerto dalla squadra a Rende: «Sono rimasto male a vedere una squadra poco aggressiva, poco vogliosa e poco combattiva – ha detto Noto commentando la decisione di esonerare Erra – Perdere un derby fa male, specie se si ha un potenziale di gran lunga superiore all’avversario. La cosa che mi ha fatto più male è stato vedere quelle cinquecento persone che hanno rinunciano a qualcosa per seguirci in trasferta: a loro chiedo scusa a nome della società».

Maglione: mi sono vergognato Al di là di Rende e del risultato negativo, però, pare proprio essere stato l’atteggiamento mostrato dalla squadra in queste prime fasi della stagione a suggerire il cambio di guida: «Si può vincere o perdere – ha detto Maglione ricordando oltre al match del “Lorenzon” anche la non bella ma vittoriosa prestazione contro l’Akragas – ma si deve uscire dal campo sempre a testa alta. Sabato sera mi sono vergognato – ha proseguito il diggì – perché non si è solo perso, non si è proprio scesi in campo. Da qui la volontà di trovare un allenatore fortemente motivato, non interessato all’ingaggio ma voglioso di trasmettere carica alla squadra e la scelta è ricaduta su Dionigi».

Dionigi: lavorare con la testa Da par suo, il nuovo tecnico ha ascoltato lungamente in silenzio, concedendo poi qualche altra battuta su idea di gioco e priorità: «Abbiamo poco tempo per lavorare perché all’orizzonte c’è già una partita importante come quella contro il Matera – ha affermato – Cercherò nei primi giorni di lavorare sulla testa tenendo sempre presente comunque che tutto, soprattutto la mentalità della squadra, dipenderà dal campo. Al momento c’è bisogno di unione, di intensità, di aggressività, di voglia di sacrificio e di coesione perché senza di esse si va in difficoltà. Il reparto offensivo? Importante, forse un lusso per la categoria, ma più che i singoli conterà il gruppo». Con Dionigi – che a Catanzaro riabbraccia le vecchie conoscenze Infantino, Letizia, Falcone, Nordi – arrivano in giallorosso anche l’allenatore in seconda Ezio Forziati e il match analyst giapponese Hiroshi Komatsuzaki. Giocatori a rapporto nello spogliatoio prima dell’allenamento, poi una seduta di lavoro prettamente tecnico scandita dai continui richiami dell’allenatore sotto gli occhi incuriositi di una trentina di tifosi.

(fonte catanzaroinforma)

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