Gio. Apr 18th, 2024

L’ex presidente del consiglio regionale torna alla politica attiva per sposare il progetto di Popolo e Libertà. Che andrà a formare la “quarta gamba” voluta da Berlusconi. Hanno aderito anche Pasquale Tripodi e Giovanni Nucera

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Per ora preferisce stare un passo indietro, non apparire in prima fila, ma è lui uno dei principali artefici del nuovo progetto politico che Gaetano Quagliariello sta mettendo in piedi a Reggio e in Calabria. L’ex assessore regionale Luigi Fedele, dopo tre anni passati lontano dalla politica attiva – causa la mancata rielezione alle ultime regionali e l’arresto nell’ambito del processo Rimborsopoli, per il quale si aspetta ancora una sentenza –, ha deciso di rimettersi in gioco e di tentare un’altra sfida. Come e in che modo si vedrà, per il momento l’obiettivo principale sembra essere quello di gettare le basi per la crescita di un movimento che punta a diventare il soggetto principale di quella “quarta gamba” che dovrebbe completare la coalizione di centrodestra auspicata da Berlusconi.
Fedele non sarà solo. Ad abbracciare il progetto di “Idea – Popolo e Libertà” ci sono anche due volti noti della politica calabrese come gli ex consiglieri regionali Pasquale Tripodi e Giovanni Nucera. E a breve potrebbero aderire altri attuali o ex amministratori locali di Catanzaro e Cosenza, fuoriusciti alfaniani ed esponenti di Centro democratico.
Quagliariello ha capito per tempo il potenziale elettorale di questa enclave calabrese. E infatti oggi è volato a Reggio per una conferenza stampa di presentazione e un convegno dal titolo “Un nuovo governo per l’Italia, per la Calabria”. Il programma è ambizioso: radicare Idea in tutta la regione per avere buone carte da giocare al momento della composizione delle liste per il Parlamento.
Il decreto legislativo che disegna la mappa dei collegi elettorali è appena stato approvato, dunque è ancora prematuro un discorso su strategie e piazzamenti utili in vista del voto. Ma Fedele e gli altri, seppur da una posizione ancora defilata, hanno iniziato a mobilitare uomini e ad avviare iniziative per marcare il territorio. È chiaro che la “testa” di Idea in Calabria sarebbe proprio Reggio. Ed è altrettanto evidente che, qualora il progetto di Quagliariello dovesse effettivamente andare in porto, i desideri elettorali si concentrerebbero proprio in riva allo Stretto, dove gli ex consiglieri regionali potrebbero anche chiedere un piazzamento in un collegio uninominale.


La conferenza stampa di Gaetano Quagliariello (al centro) a Reggio Calabria

Quagliariello, intanto, ha tracciato la linea: «Noi – ha spiegato nel corso dell’incontro in un bar di piazza Duomo a Reggio – vogliamo rappresentare nel centrodestra una “quarta gamba” che raccolga e rinnovi lo spirito del Popolo delle libertà: liberalismo, cultura cristiana, civismo».
Il costituzionalista ha specificato che «Popolo e Libertà non è nato per le elezioni che verranno, ma continuerà a vivere anche dopo, con la sua specificità e il suo apporto programmatico, a partire dall’occupazione giovanile e dalla fuga dei così detti “migliori cervelli”, fino al rilancio del Mezzogiorno. Perché deve essere chiaro che una concreta applicazione dell’articolo 116 della Costituzione sul regionalismo differenziato, significa innanzitutto politiche di infrastrutturazione materiale e immateriale a Sud, senza cui tutto il Paese non si tirerà».
Idea vuole avere un dialogo privilegiato con la componente civica: «I nostri interlocutori – ha detto ancora Quagliariello – sono i sindaci come quelli di Trieste, Grosseto e Verona, con cui noi dovremo avviare un discorso non occasionale, ma che miri a farli diventare parte di una comunità». In programma anche i congressi, che dovrebbero svolgersi, in Calabria e nel resto d’Italia, nel 2018.
Fedele non era seduto al banco dei relatori. Ha preferito rimanere un passo indietro. Ma c’è da scommetterci: il low profile non durerà a lungo.

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