Gio. Ott 5th, 2023

L’ex sindaco di Lamezia prese subito le distanze dal suo ex candidato finito in manette durante la campagna elettorale (e poi condannato) nell’ambito dell’operazione antidroga. Ma da primo cittadino ha continuato a difendere un 62enne (poi assolto) che era coinvolto nella stessa indagine

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Il 12 maggio del 2015, dieci giorni dopo la presentazione delle liste e quindi in piena campagna elettorale per le Comunali di Lamezia, l’allora candidato a sindaco Paolo Mascaro apprendeva dal Corriere della Calabria – come disse lui stesso in una dichiarazione di replica – che tra le liste che lo appoggiavano c’era un candidato (Pino Cerra) che, stando al racconto del pentito Giuseppe Giampà in “Perseo”, in passato aveva chiesto voti all’omonima cosca lametina. In quelle dichiarazioni lo stesso Mascaro, oggi ex sindaco in seguito allo scioglimento per mafia del Comune, dedicava un passaggio anche a Franco Fazio, 49enne arrestato nell’ambito dell’operazione “Columbus” e condannato dal Tribunale di Palmi, proprio pochi giorni fa, a 17 anni e 10 mesi di reclusione più 150mila euro di multa. Il processo in questione era scaturito dall’inchiesta che aveva fatto luce su un’organizzazione criminale dedita al narcotraffico tra Italia e Usa.
Fazio, 49enne di Pianopoli che al momento dell’arresto era candidato per il Cdu a sostegno di Mascaro, era stato subito scaricato dal suo partito. E anche l’ex sindaco si era affrettato a replicare al Corrieresottolineando che Fazio era stato «immediatamente messo fuori dalla competizione elettorale». La storia che ne segue è nota: Mascaro ha vinto quelle elezioni e, dopo due anni e mezzo, è arrivata per lui la tegola dello scioglimento per infiltrazioni mafiose. La sua presa di distanza da Fazio, però, appare poco credibile se si leggono le carte confluite nel processo per narcotraffico scaturito da “Columbus” e approdato a sentenza nei giorni scorsi. Già a novembre del 2015, infatti, quando la Dda di Reggio Calabria avanzava la richiesta di rinvio a giudizio per gli indagati, lo stesso Mascaro, che in quel momento era sindaco in carica, era l’avvocato difensore di Alfonso Santino Papaleo, un 62enne di Pianopoli che all’epoca era coimputato di Fazio ma che, a differenza dell’ex candidato del Cdu, è stato poi assolto dalle accuse.
Ma Mascaro, da sindaco, ha continuato a difendere Papaleo nonostante sapesse che nella stessa inchiesta era stato arrestato un suo ex candidato. I due fino alla sentenza sono stati dunque coimputati: non il massimo in termini di opportunità politica per chi sostiene di aver fatto della legalità la sua stella polare.

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