Ven. Apr 26th, 2024

BUON NATALE AI SINDACI

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E AGLI AMMINISTRATORI DELLA LOCRIDE

 

Nonostante le difficoltà quotidiane, bisogna pensare e agire in positivo. E’ questo il senso del messaggio augurale che il vescovo di Locri-Gerace, monsignor Francesco Oliva, ha rivolto ai sindaci, ai commissari prefettizi e agli amministratori dei comuni della Locride che ieri sera si sono ritrovati nel Salone dell’Episcopio di Locri per lo scambio di auguri natalizi.

Sono stati tanti i temi trattati durante l’incontro durato oltre due ore e che il vescovo ha voluto aprire con la proiezione di un video con la presentazione da parte di Roberto Benigni dell’articolo 2 della Costituzione italiana. Prima riflessione, dunque, sulla solidarietà per poi allargare il discorso sugli argomenti e sui problemi del territorio maggiormente avvertiti dai cittadini. Dalla sanità al continuo spopolamento dei centri interni e non solo; la lotta alla criminalità, l’assenteismo, i collegamenti stradali e ferroviari, la gestione delle esigue risorse comunali, il rapporto con la Città metropolitana di Reggio Calabria, l’accoglienza dei migranti ed altro ancora. “A ciascuno di voi -ha detto il vescovo- esprimo la mia vicinanza e sollecitudine pastorale in un momento, che vede tante comunità locali in gravi difficoltà. Sono difficoltà derivanti dalla scarsità di risorse e dalla loro difficile gestione per l’aggravarsi di una crisi che porta conseguenze gravi nel nostro Sud”. Monsignor Oliva ha rimarcato come, spesso, l’impegno e l’azione amministrativa non trova la giusta collaborazione da parte di chi pensa esclusivamente ai propri interessi. Il vescovo, inoltre, ha messo in evidenza l’importanza dell’operare in sinergia ed ha incoraggiato i sindaci ad agire unitariamente, andando oltre le divisioni politiche, mettendo al primo posto gli interessi collettivi.

Al dibattito sono intervenuti la maggioranza dei sindaci presenti: senza nascondere la preoccupazione per il futuro dei ragazzi e dei giovani della Locride, da parte di tutti è stato ribadito il massimo impegno nella gestione amministrativa dei rispettivi comuni.

 

Si allega il testo integrale del saluto del Vescovo.

 

Locri 21 dicembre 2017

L’Ufficio diocesano per le Comunicazioni Sociali

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BUON NATALE AI SINDACI

E AGLI AMMINISTRATORI DELLA LOCRIDE

(Locri 20 dicembre 2017)

Grazie per avere accettato il mio invito per lo scambio degli auguri di Natale. A ciascuno di voi amministratori delle nostre comunità locali esprimo la mia vicinanza e sollecitudine pastorale in un momento, che vede tante comunità locali in gravi difficoltà. Sono difficoltà derivanti dalla scarsità di risorse e dalla loro difficile gestione per l’aggravarsi di una crisi che porta conseguenze gravi nel nostro Sud.

La vostra azione amministrativa non trova sempre la giusta collaborazione da parte di chi approfitta del proprio ruolo per il proprio tornaconto, dando prevalenza all’interesse privato rispetto a quello pubblico. Penso allora che i risultati della vostra attività dipendano molto dalla qualità delle collaborazioni degli uffici e della squadra di governo. Mi sembra importante prestare il giusto controllo e vigilanza nell’esercizio degli atti di gestione amministrativa. E’ visto con grande senso di riprovazione ma anche con molta preoccupazione il fenomeno dell’assenteismo che spesso vi trovate a denunciare. L’assenteismo nei posti della pubblica amministrazione è un’offesa a chi cerca lavora, crea disagi e malfunzionamento dell’apparato pubblico, favorisce una burocrazia che è un cancro velenoso che fa male a tutti e crea disaffezione verso le istituzioni, allontanando il cittadino dalla politica.

Nello spirito della collaborazione mi piace richiamare la vostra attenzione su qualche tema di comune interesse e attualità. Vedo che la nostra terra sta ben rispondendo alla richiesta di accoglienza migranti. Ma occorre prestare grande attenzione da una parte a che non si inneschino meccanismi speculativi sulla pelle del migrante e dall’altra che la burocrazia non ostacoli il servizio di accoglienza. Dietro l’accoglienza c’è sempre una persona che chiede aiuto, che vuole sfuggire a pericoli e soprusi, a guerre e violenze. Non dimentichiamo le parole di san Giovanni Paolo II: “L’uomo che soffre ci appartiene”. Sì, carissimi sindaci, ogni uomo che soffre appartiene alla comunità civile, a tutta la famiglia umana. Appartiene dunque, e a un titolo preciso, anche alle vostre responsabilità di pubblici amministratori. Molti immigrati ormai integrati nelle nostre comunità svolgono servizi umili di assistenza e di accompagnamento nelle case, verso gli anziani e i malati. Spesso i migranti sono giovani lavoratori, sono famiglie con figli che accrescono la popolazione scolastica. Non posso che rallegrarmi della collaborazione in atto tra associazioni, enti vari e le  Amministrazioni locali, capitaneria di porto, forze dell’ordine, per soccorrere le molte povertà del territorio.

In ciascuno di Voi vedo la storia della nostra terra, dei suoi bei borghi, delle sue contrade. La nostra è una terra nella quale la fede cristiana si esprime in mille tradizioni che rappresentano la cultura delle nostre comunità. E’ un’esperienza religiosa che ha prodotto opere d’arte, d’una bellezza unica ed incomparabile: chiese e santuari, monumenti sacri formano un patrimonio di bontà e di bellezza. Un patrimonio artistico di cui anche Voi come amministratori, nel rispetto delle vostre funzioni, unitamente alla Chiesa, siete responsabili custodi. Quello dei beni culturali è un naturale terreno di collaborazione tra la Chiesa e la società civile. Nessuno si disinteressi di questo patrimonio come fosse d’interesse altrui. Per quel che mi riguarda, farò la mia parte, perchè nulla vada perduto, anche attraverso concreti progetti mirati alla conservazione e restauro. Ho allo studio un progetto di interventi su alcune chiese antiche dell’entroterra. Ma è bene sollecitare in ogni occasione un’attenzione maggiore su questo patrimonio: non possiamo rassegnarci al ruolo di cenerentola nell’assegnazione delle risorse pubbliche per  il recupero e la conservazione del nostro patrimonio storico-artistico-culturale.

Noto con soddisfazione un impegno condiviso per la sanità. E’ molto positivo il recupero della compattezza tra voi Sindaci intorno a questo problema fondamentale. Il vastissimo campo della tutela della salute esige uno sforzo ingente e coordinato. Vedo unanimità di consenso sul riconoscimento dell’ospedale di Locri come un bene comune da difendere e conservare. Ho molto apprezzato le vostre forti prese di posizione ed iniziative a sua difesa.

Una forma di alleanza sui problemi del territorio, al di là degli schieramenti rende molto più efficace la vostra azione.

Conosco le vostre competenze e possibilità finanziarie. So quanto poco potete fare a riguardo. Ma vi chiedo attenzione verso le famiglie più giovani. Se la disoccupazione è un problema serio, lo è ancora di più la disoccupazione familiare, quella che fa registrare in taluni nuclei familiari reddito zero. Dobbiamo fare quello che ci è possibile per rendere meno difficile alle giovani coppie la formazione di una famiglia, e poter continuare a vivere qui nella Locride. In questo si gioca il futuro della nostra terra.

Un ambito di collaborazione reciproca sono gli oratori, gli spazi e le strutture di aggregazione giovanili. Conto sulla vostra sensibilità nel favorire la creazione di maggiori spazi educativi per ragazzi e giovani, e nel sostenere quelli già esistenti.

Viviamo un tempo più sereno rispetto a qualche decennio fa: grazie anche all’azione delle forze dell’ordine e della magistratura, non si vedono più le atrocità di quel tempo. Occorre però vigilare costantemente per non cadere nella tentazione della corruzione e del malaffare, impegnando ogni ricorsa contro la criminalità organizzata ed a favore della legalità. In questo modo contribuiremo a dare concretamente un’immagine più bella e più vera di questa nostra maltrattata terra.

Un sindaco – ha detto papa Francesco – deve avere la virtù della prudenza per governare, ma anche la virtù del coraggio per andare avanti e la virtù della tenerezza per avvicinarsi ai più deboli“. Per costruire e servire le nostre piccole comunità serve un cuore buono e grande, ma anche tanta passione per il bene comune.

Vi auguro di avere sempre tanta familiarità con il popolo, condividendone le sofferenze anche quando sapete in partenza di non poterne risolvere tutti i problemi.

Il Signore accompagni i vostri passi e illumini i vostri propositi per il bene comune.

Con questi sentimenti, benedico di cuore ciascuno di voi e le vostre famiglie e vi auguro

BUON NATALE!

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