Ven. Apr 19th, 2024

Nessuna costituzione di parte civile nel processo sulla gestione “allegra” della cosa pubblica nel capoluogo. Tra gli imputati il consigliere regionale Tallini e l’ex assessore Lomonaco

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Ha preso il via venerdì il processo nato dall’inchiesta “Palazzo degli Ignobili”, meglio nota col nome di Catanzaropoli e che vede imputate 24 persone tra politici ed ex amministratori del Comune di Catanzaro: l’ex assessore al personale Massimo Lomonaco, l’ex consigliere comunale e attuale consigliere regionale, Mimmo Tallini, il comandante della polizia municipale, Giuseppe Antonio Salerno, l’ex assessore alla pubblica istruzione Stefania Lo Giudice, il tenente colonello dei Vigili urbani Salvatore Tarantino. E ancora, Roberto Politi; Giuseppe Cardamone; Rosaria Paola Barbuto; Carolina Ritrovato; Salvatore Sangiuliano; Maurizio Rafele; Rita Cavallaro; Francesco Eugenio Giovanni Lorenzo; Anna Scutieri; Patrizia Verdeoliva; Salvatore Tarantino; Carlo Nisticò; Raffaele Luigi Riso; Salvatore Megna; Luciano Paparazzo; Pietro Folino; Gianmarco Plastino; Salvatore Mauro; Giuseppe Curcio; Emilia Laureana.

L’ECCEZIONE SULLE INTERCETTAZIONI Nel corso dell’udienza, l’avvocato Antonio Lomonaco ha sollevato eccezione sulle intercettazioni che a parere del legale sarebbero inutilizzabili poiché il primo decreto intercettivo, fatto d’urgenza, venne rigettato dal primo gip salvo essere autorizzato 15 giorni dopo da un nuovo gip. Questo avrebbe viziato anche le successive proroghe di intercettazione in quanto la proroga è legittima se si ravvisano elementi di novità nell’indagine che, nel caso dell’inchiesta Catanzaropoli, secondo la difesa, non si sarebbero prospettati. All’eccezione si è opposta il pm Graziella Viscomi che ha difeso la validità dei decreti intercettivi. Il collegio si è riservato di decidere in merito all’eccezione e ha rinviato tutti all’udienza del prossimo 28 febbraio, data in cui è prevista anche l’udienza “Multopoli”, processo costola di Catanzaropoli. È plausibile che i due procedimenti vengano riuniti.

E PALAZZO DE NOBILI TACE Peculato, abuso d’ufficio e falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale sono alcune delle accuse che, a vario titolo, vengono contestate agli indagati. Dalle indagini, condotte dalla Digos di Catanzaro, emerge il quadro di una gestione “allegra” della cosa pubblica che va dalle omesse verbalizzazioni degli abusi edilizi per il ristorante dell’amico, agli straordinari di un prolungato (e privilegiato) servizio di vigilanza notturna nei pressi della funicolare di Catanzaro per controllare le auto dei militanti convocati da Tallini per la partecipazione a una manifestazione di partito. Vi è anche l’uso di sim assegnate a fini istituzionali usate per lunghe e costose telefonate personali, con cifre che in alcuni casi ammonterebbero a quasi 500 euro. Vigili urbani distratti dalle proprie attività di servizio e mandati a portare in autofficina la macchina rotta del dirigente comunale.
Nessuna parte civile costituita in questo procedimento. Anche il Comune, protagonista in negativo di questa vicenda che riguarda la precedente amministrazione Abramo, tace e non si espone.
Il collegio difensivo è composto, tra gli altri, dall’avvocato Salvatore Staiano, Antonio Lomonaco, Francesco Iacopino, Nicola Cantafora, Carlo Petitto, Saverio Loiero, Vittoria Aversa, Sabrina Rondinelli, Aldo Casalinuovo.

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