Ven. Apr 19th, 2024

La Regione Calabria si dota della figura del Garante regionale per i diritti delle persone detenute o private della liberta’ personale. La relativa legge, frutto della sintesi di due distinte proposte di legge presentate rispettivamente, dal Presidente del Consiglio, Nicola Irto (Pd), e da Franco Sergio (Oliverio Presidente), e’ stata approvata all’unanimita’ dall’Assemblea di Palazzo Campanella con l’autorizzazione al coordinamento formale). “Una legge – ha spiegato Sergio – che e’ il risultato di un approfondito e proficuo lavoro svolto dalla prima Commissione. Quella del Garante e’ una figura di mediazione, dotata di autorevolezza istituzionale volta a migliorare le condizioni di detenzione dei detenuti. La Calabria era tra le poche Regioni italiane a non essersi ancora dotata di una legge e di questa figura istituzionale, che nei suoi 13 articoli si presenta perfettamente aderente con il dettato Costituzionale”. Valutazioni positive e soddisfazione sono state espresse dai rappresentati di tutti i gruppi politici. Wanda Ferro (Misto) ha evidenziato “l’atto di sensibilita’ del Consiglio sull’istituzione del Garante, nonostante si arrivi in ritardo rispetto alle altre regioni”. La Ferro ha, pero’, proposto di inserire nella legge uno specifico richiamo ed attenzione anche per i minori “che sono presi in carico dal sistema penitenziario minorile”. Dionisio Gallo (Cdl) ha auspicato un’immediata operativita’ di questa figura, “tanto necessaria – ha detto – per la realta’ delle condizioni in cui sono ristretti i detenuti in diversi istituti penitenziari della Calabria, dove sarebbe necessario prevedere anche il Garante per gli operatori e gli agenti della Polizia penitenziaria, che vivono spesse le stesse difficolta’ e gli stessi disagi delle persone recluse”. Nel ricordare che “le situazioni di vivibilita’ delle carceri devono essere ispirate al valore etico della stessa vita” e “le situazioni igienico-sanitarie che hanno portato in qualche caso a riscontrare la presenza di gravi patologie tra i detenuti”, il capogruppo di Forza Italia, Alessandro Nicolo’, ha parlato del Garante come “una figura di alto profilo, che possa garantire non solo i detenuti, ma anche gli operatori che a vario titolo lavorano nelle carceri”. Arturo Bova (Democratici Progressisti) ha parlato di “questione di civilta’. Credo – ha affermato Bova – che la situazione degli operatori e degli agenti della Polizia penitenziaria si potra’ migliorare se miglioreranno le condizioni di accoglienza dei detenuti. E’ questa una finalita’ di questa legge, che da’ piena attuazione all’art. 27 della Costituzione”. Nell’esprimere “assoluta soddisfazione” per l’approvazione della legge, Francesco Cannizzaro (Cdl) l’ha definita “la vittoria di una battaglia di civilta’ che da oggi la Regione Calabria potra’ sventolare con orgoglio. Auspico – ha concluso Cannizzaro – che ci sia speditezza nella pubblicazione del Bando per la scelta di chi dovra’ ricoprire questo delicato ed importante incarico”. Considerazioni simili hanno espresso anche Domenico Bevacqua e Seby Romeo, entrambi del Pd. Il primo ha evidenziato “l’unita’ di vedute dell’intero Consiglio regionale. E’ giusto che la nostra istituzione si doti di una figura cosi’ importante per un contesto difficile come quello delle carceri”. Romeo, da parte sua, ha assicurato che il Garante “sara’ sicuramente una figura di assoluto livello istituzionale e sensibilita’ personale”, ed ha invitato l’Aula ad accogliere l’appello di Wanda Ferro “per una migliore specificazione riguardante anche i detenuti minori”.

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