Sab. Apr 20th, 2024

L’annunciato finanziamento di 1,390 milioni di euro previsto per la ristrutturazione della Chiesa di San Carlo Borromeo di Siderno Superiore se utilizzato in tempi piu’ o mono brevi, potrebbe salvare un sito di particolare importanza La Chiesa in questione, di rito greco bizantino, risale probabilmente al XVII secolo, anche se stando ad alcune fonti storiche, pare esistesse già prima del Seicento sotto altro nome. Sarebbe stata inizialmente, infatti, intitolata a Santo Stefano. È l’unica chiesa della provincia di Reggio Calabria dedicata a questo santo, considerato tra i massimi riformatori della chiesa cattolica di quel tempo. Fu, infatti, assieme a Sant’Ignazio di Loyola e San Filippo Neri, alla guida del movimento della Controriforma. Cosa che ha fatto, appunto, pensare agli storici che la Chiesa esistesse già nel 1500. Una ipotesi rafforzata da un elemento molto attendibile: su una delle campane della Chiesa, appunto una delle due campane collocate adesso al suo esterno, è incisa la data 1493 e, quindi, è facile arguire che la realizzazione della Chiesa risalga al Quattrocento. Anche l’orientamento della facciata è verso ponente, come tutte le chiese di rito greco-bizantino e quindi cio’ fa pensare che esistesse prima del seicento. La chiesa è sempre stata retta dalla “Confraternita di San Carlo Borromeo e delle anime del Purgatorio”, che si occupò, in precedenza, del suo restauro a seguito dei terremoti del 1783 e del 1908 e delle alluvioni del 1920 e del 1953.. La facciata, è composta da due ordini culminanti con un timpano triangolare. A impreziosirla, una cornice marcapiano, opera pregevole di scultori di Serra San Bruno che hanno realizzato anche – dicono gli esperti – il prezioso ciclo decorativo in stucchi che esiste all’interno e che costituisce la vera ricchezza della Chiesa di San Carlo Borromeo. L’interessante decorazione necessita, però, di approfonditi restauri che si vanno ad aggiungere a quelli architettonici. . Lo scorso anno era stato il parroco di Siderno Superiore, Don Giuseppe Alfano, che in stretta collaborazione con il Comitato civico Pro Piazza Cavone, presieduto da Aldo Caccamo, aveva cercato di riproporre la necessità di salvare dalla distruzione totale la storica Chiesa che sorge al centro del borgo storico sidernese e che, ormai, stava letteralmente cadendo a pezzi. In quella occasione il Comitato civico diede una importante ripulita al suo interno, prima letteralmente avvolto da roghi , sterpaglie e materiale di ogni genere. Nel contempo grazie a un buon numero di volontari del borgo antico venne anche realizzata una parte del tetto laterale che mancava completamente e la Chiesa fu anche dotata di una bella croce appositamente realizzata da un fabbro ( volontario ) locale. Al suo esterno furono collocate due preziose campane antiche. Aldo Caccamo e i suoi compagni di cordata cercarono anche di stimolare la realizzazione della copertura globale del tetto ( la parte centrale è ancora a cielo aperto) e di dotare la struttura di un pavimento per renderla fruibile in tempi brevi superando anche pastoie burocratiche che si trascinano, ormai, da oltre venti anni tra promesse e impedimenti.
Aristide Bava

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