Mar. Apr 16th, 2024

Riservato. Una parola, che è alla base di tutto ciò che emerge dagli sviluppi della dialettica in corso dopo lo scioglimento per mafia dell’amministrazione comunale di Marina di Gioiosa Jonica, avvenuto per decreto nel novembre scorso. Riservato è il termine con il quale la prefettura di Reggio Calabria ha motivato il mancato accesso agli atti richiesto dall’ormai ex giunta comunale e, pare, da alcuni consiglieri comunali, che erano all’opposizione nel civico consesso.

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Il sindaco e anche gli assessori, che da da subito hanno manifestato l’intenzione di ricorrere contro con lo scioglimento del comune, avevano nelle settimane scorse chiesto di poter visionare gli atti, nel chiaro intento di formulare le eventuali controdeduzioni.

Dal palazzo di governo la risposta è stata sintetica quanto ferma. Un alto funzionario di piazza Italia ha sottolineato che l’accesso non può essere consentito, in ragione del fatto che molti passaggi della relazione della commissione prefettizia, che per sei mesi ha ispezionato la vita politico- amministrativa dell’ente- relazione poi condensata in 18 pagine di cui si è avuta testimonianza anche in resconti di stampa-, sono accompagnati dalla dicitura riservato. Insomma su molte situazioni c’è l’ideale sigillo dell”omissis e questo impedisce, a chiunque ritenga di doversi opporre in giudizio allo scioglimento, di avere contezza di quanto dettagliatamemte messo nero su bianco. La risposta della prefettura di Reggio Calabria, lo chiariamo a scanso di equivoci, è ineccepibile. Pertanto, se l’ex sindaco di Marina, Domenico Vestito, farà ricorso -avrebbe confermato che non rinuncerà a questa opzione- potrà solo affidare le sue riflessioni a proprie argomentazioni. Non sarà, come detto, nelle condizioni di contraddire, passo dopo passo, le contestazioni e i rilievi che hanno prodotto la chiusura anticipata dell’esperienza di governo locale.

La tensione nel centro ionico è alta. Lo sciolgimento ha aperto una dialettica molto intensa, che accoglie i pensieri più diversi e forse genera anche confusione.

La politica sembra spiazzata al momento e non sembra intenzionata ad impegnarsi da subito a ritrovare nuove energie in prospettiva. Il dato è certo: i commissari straordinari opereranno da 18 a 24 mesi, salvo cambiamenti epocali, al momento non previsti, e sarà uno spazio di tempo necessario per ricostruire nuovi percorsi.

Enzo Romeo – http://www.ildispaccio.it/

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