Gio. Mar 28th, 2024

 

 

In data odierna il Centro Operativo D.I.A. di Padova, al termine di complesse indagini coordinate dalla Procura della Repubblica, ha eseguito 16 ordinanze di custodia cautelare in carcere e agli arresti domiciliari, emesse dal G.I.P. di Padova, coadiuvato nella fase esecutiva dalle Sezioni Operative D.I.A. di Trieste, Brescia, Bologna e Catanzaro, dalla Squadra Mobile di Padova, nonché dalle articolazioni territoriali dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza.

Continua dopo la pubblicità...


Calura
StoriaDiUnaCapinera
Testata
MCDONALDAPP
InnovusTelemia
stylearredamentiNEW
E120917A-0A80-457A-9EEE-035CEFEE319A
FEDERICOPUBB
CompagniaDellaBellezza00
previous arrow
next arrow

 

Le indagini hanno consentito di evidenziare le responsabilità degli arrestati, nei confronti dei quali è stata contestata l’associazione per delinquere finalizzata all’emissione di fatture per operazioni inesistenti, al riciclaggio, all’autoriciclaggio, allo spaccio e al traffico di sostanze stupefacenti, e di altri 4 soggetti, indagati a piede libero, che dovranno rispondere del reato di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture false.

 

L’attività di investigazione, avviata nel 2015, ha fatto emergere come il sodalizio criminale, che faceva riferimento, in primo luogo, all’artigiano BARTUCCA Antonio, a GIARDINO Antonio, SPADAFORA Giovanni, GIGLIO Vincenzo e a CEOLDO Lorenzo, utilizzasse gli illeciti proventi delle false fatturazioni, principalmente per l’acquisto di droga, destinata alla cessione a terzi, e per le necessità delle ditte di riferimento (ad esempio: spese di viaggio e di alberghi, acquisto carburante, pagamento dipendenti, ecc).

 

Allo scopo era stato individuato un capannone in Vigonza (PD), utilizzato da BARTUCCA, SPADAFORA, CEOLDO e GIGLIO, sia come magazzino per la lecita attività lavorativa svolta nel settore edile, sia quale luogo di custodia di sostanze stupefacenti, materiale da taglio e confezionamento, nonché di materiale d’armamento e munizioni.

 

Nello specifico, i molteplici servizi di osservazione svolti dal Centro Operativo D.I.A. di Padova hanno consentito di individuare:

  • in GIARDINO Antonio, originario di Isola Capo Rizzuto (KR), il fornitore di marijuana e hashish, il quale si avvaleva per le consegne (tutte effettuate all’interno del piazzale IKEA di Padova) dei corregionali COZZA Giuseppe e PULLANO Pasquale, entrambi dimoranti, al pari di GIARDINO, in provincia di Verona;
  • nell’albanese VEZI Saimir e nel calabrese CARBONE Domenico i fornitori di alcune partite di cocaina;
  • in SEGATO Luca, GIRINA Nicola, SOTTILE Domenico e CASSANDRO Antonino i destinatari dello stupefacente, che lo acquisivano per rivenderlo a loro volta a propri clienti.

 

Parallelamente al traffico di droga, le attività di indagine hanno consentito di delineare l’esistenza di una stabile associazione per delinquere dedita all’emissione di fatture per operazioni inesistenti, al riciclaggio e all’autoriciclaggio, che si è avvalsa, allo scopo, anche dei “favori” del Direttore della filiale di VIGONZA della Banca Popolare di Vicenza, ZAMBRINI Federico, e del funzionario della stessa filiale, LONGONE Roberto.

 

Il sistema criminoso utilizzato prevedeva la realizzazione di fatture per operazioni inesistenti a nome di artigiani che effettivamente lavoravano per BARTUCCA, ma che in realtà erano ignari del meccanismo illecito posto in essere nei loro confronti.

 

Il ruolo del Direttore della filiale di VIGONZA della Banca Popolare di Vicenza ZAMBRINI Federico e del suo funzionario LONGONE Roberto consisteva, in sostanza, nel consentire a BARTUCCA un’operatività bancaria del tutto anomala su rapporti a lui formalmente non riconducibili, attività per la quale venivano “ricompensati” con l’esborso di cospicue somme di denaro.

 

Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Padova, recependo appieno le richieste del P.M., inoltre ha disposto:

  • il sequestro preventivo, ai fini della confisca per equivalente, di beni mobili e/o immobili delle persone coinvolte, per un valore complessivo di oltre 800.000 euro;
  • il sequestro preventivo per equivalente nei confronti di BANCA POPOLARE DI VICENZA S.P.A., in applicazione del decreto legislativo 8 giugno 2001 nr. 231 (recante “Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche”), per un importo pari alle operazioni di riciclaggio poste in essere dal Direttore e dal funzionario della filiale di VIGONZA.

 

In particolare, a tre degli odierni arrestati, già colpiti da provvedimento restrittivo nell’ambito dell’operazione STIGE” della D.D.A. di Catanzaro, è stato contestato “[di]  aver preso parte, ognuno con il proprio ruolo…ad una associazione per delinquere di tipo ‘ndranghetistico…articolazione del più ampio locale di ‘ndrangheta cirotano, egemone sul territorio di Strongoli e Strongoli Marina, essendosi avvalsi del c.d. metodo mafioso ovvero della forza d’intimidazione derivante dal vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà diffusa che ne deriva, per agevolare la commissione di delitti contro la persona ed il patrimonio, allo scopo di acquisire, mantenere, rafforzare ed estendere il controllo anche economico dell’area territoriale sopra definita nonché al Nord Italia e all’Estero attraverso la gestione o comunque il controllo di attività economiche, di concessioni, di autorizzazioni, appalti e servizi pubblici, mantenendo, in tal modo, in vita il sodalizio criminoso già esistente sin dagli anni ‘80…[di aver] reperi[to] e/o otten[uto], lavori mediante partecipazioni a gare d’appalto o attraverso l’acquisizione di sub-appalti da parte di ditte già vincitrici, sia presso il Comune di Strongoli che nel Nord Italia, in particolare in Toscana, Umbria e Veneto, come anche all’estero, in particolare in Germania, mediante l’utilizzo di imprese “pulite” ma riconducibili alla famiglia…serv[endosi] in ciò di loro referenti territoriali…[di] aver rappresentato gli uomini di fiducia della cosca sul territorio padovano, ed in particolare [di] aver garantito il supporto logistico ed economico alla famiglia…[di aver] investi[to] denaro per l’apertura o l’acquisizione di nuove attività imprenditoriali nelle zone del padovano quali ad esempio una società immobiliare, una società che fornisse la security per i locali del padovano, nel settore della panificazione, nonché [di] aver cercato di inserirsi in lavori pubblici, con ditte agli stessi riconducibili, fornendo i relativi mezzi d’opera (come ad esempio in occasione dei lavori sull’autostrada nelle zone di Firenze); [di] aver inoltre rappresentato le persone di riferimento nelle zone del padovano anche per gli affiliati alla cosca CIROTANA garantendo loro supporto logistico ed economico…”.

 

Elenco delle persone coinvolte:

  1. BARTUCCA Antonio, 49 anni, originario di San Giovanni in Fiore (CS), residente a Vigonza (PD), artigiano, già detenuto presso la Casa di reclusione di Padova. OCC in carcere;
  2. SPADAFORA Giovanni, 45 anni, di San Giovanni in Fiore (CS), residente a Vigonza (PD), artigiano, già detenuto presso la Casa Circondariale di Tolmezzo (UD). OCC in carcere;
  3. PULLANO Pasquale, 40 anni, originario di Crotone, residente a Isola Capo Rizzuto (KR), con domicilio in San Martino Buon Albergo (VR), operaio, OCC in carcere;
  4. VEZI Saimir (soprannominato “SERGIO”), 42 anni, albanese, residente anagraficamente in Sala Bolognese (BO), disoccupato, OCC in carcere;
  5. CARBONE Domenico, 40 anni, originario di Catanzaro, imprenditore residente a Fiesso d’Artico (VE), OCC in carcere;
  6. SOTTILE Domenico (soprannominato “MIMMO”), 41 anni, originario di Crotone (KR), residente in Spinea (VE), ex dipendente di poste italiane, OCC in carcere.
  7. CEOLDO Lorenzo, 47 anni, padovano, disoccupato, residente a Vigonza (PD), OCC arresti domiciliari;
  8. GIGLIO Vincenzo, 26 anni di Crotone (KR), residente a Strongoli (KR), imprenditore, già detenuto presso la Casa Circondariale di Cosenza, OCC arresti domiciliari;
  9. GIARDINO Antonio, 48 anni, originario di Isola di Capo Rizzuto (RC), residente a Verona (VR), imprenditore, OCC arresti domiciliari;
  10. SEGATO Luca, 47 anni, residente a Vigonza (PD), disoccupato, OCC arresti domiciliari;
  11. GIRINA Nicola, 39 anni, residente a Dolo (VE), commerciante, OCC arresti domiciliari;
  12. CASSANDRO Antonino, 47 anni, residente in Vigonza (PD), disoccupato, OCC arresti domiciliari;
  13. ZAMBRINI Federico, 49 anni, originario di Bologna, residente a Piovene Rocchette (VI), funzionario di banca, OCC arresti domiciliari;
  14. BORRINI Enrico, 52 anni, residente a San Felice del Benaco (BS), artigiano, OCC arresti domiciliari;
  15. LONGONE Roberto, 44 anni, residente a Piove di Sacco (PD), funzionario di banca, OCC arresti domiciliari;
  16. COZZA Giuseppe, 42 anni, originario di Crotone (KR), residente a Isola di Capo Rizzuto (KR), operaio con domicilio in Bovolone (VR), OCC in carcere.

Quattro persone indagate.

 

Padova, 22 gennaio 2018

Print Friendly, PDF & Email

Di