Ven. Apr 19th, 2024

Confermata in appello la condanna dell’ex vicesindaco di Caulonia Francesco Cagliuso. Aggredì e provocò lesioni al giornalista Armando Scuteri

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La Corte d’Appello di Reggio Calabria – Presidente Angela Bandiera, giudice relatore Dionisio Pantano, giudice a latere Francesca Di Landro, Pubblico ministero Domenico Galletta – all’udienza pubblica del 18 gennaio 2018 ha reso pubblica mediante lettura del dispositivo la conferma della sentenza del dicembre 2014 del tribunale di Locri nei confronti del signor Cagliuso Francesco (art.605 c.p.p.).

Specificatamente il dottor Cagliuso Francesco, all’epoca dei fatti vicesindaco e assessore alla Cultura, alla Pubblica istruzione e allo Sport del Comune di Caulonia,  era stato riconosciuto colpevole di aver aggredito il dottor Scuteri Armando, giornalista pubblicista, nell’esercizio delle sue funzioni di cronista per Gazzetta del Sud.

I fatti si svolsero l’8 agosto 2008 sulla spiaggia di Caulonia allorquando, intorno a mezzogiorno, un copioso sversamento fognario travolse ombrelloni, sdraio, lettini e quant’altro, investendo anche una bagnante.

L’assessore Cagliuso – che come dichiarato in udienza non avrebbe voluto dare gran risalto ai fatti per proteggere l’immagine del suo paese – colpì con un ceffone il giornalista Scuteri, che aveva appena scattato alcune fotografie al liquame che attraversava la spiaggia e finiva in mare. Quindi si recò presso la caserma dei carabinieri e denunciò di essere stato aggredito dallo Scuteri. Quest’ultimo a propria volta – dopo essere stato trasportato presso il pronto soccorso dell’ospedale di Locri per le cure del caso –  costituendosi Parte civile, denunciò il Cagliuso.

In primo grado la Magistratura locrese (giudice monocratico G.O.T. dottoressa Elisabetta Larosa) assolse Scuteri e, concesse le attenuanti generiche, condannò Cagliuso ad una pena di mesi due di reclusione (pena sospesa), al pagamento delle spese processuali, al risarcimento della parte civile da liquidarsi in separata sede, nonché al pagamento delle spese processuali in favore della parte civile. Gli fu pure sanzionato di provvedere, a proprie spese, alla pubblicazione per estratto della sentenza emessa, entro il termine di tre mesi dal passaggio in giudicato, sul quotidiano Gazzetta del Sud per due volte.

Con la sentenza emanata dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria l’appellante – che ha rinunciato alla prescrizione – dovrà pure provvedere alla rifusione delle spese processuali sostenute nel secondo grado di giudizio.

In entrambi i gradi, Cagliuso e Scuteri sono stati assistiti rispettivamente dagli avvocati Nicola Alvino e Adele Ritorto del Foro di Locri

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