Ven. Mar 29th, 2024

I beni confiscati alla cosca Mancuso, a Limbadi, ed affidati al Coordinamento antimafia Riferimenti, ritornano al mittente. A tale scopo, Adriana Musella, presidente del Coordinamento, ha chiesto un incontro al prefetto di Vibo Valentia Guido Longo.

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In tali immobili, su iniziativa della stessa Musella, era stata realizzata la sede dell’Università dell’antimafia che avrebbe dovuto ospitare studenti da tutta Italia e da altri Paesi europei.

A breve distanza dalla consegna dei beni in questione da parte della Prefettura di Vibo al Coordinamento, ha preso il via un’indagine giudiziaria che ha interessato la stessa Musella. Il riferimento è all’inchiesta della Procura di Reggio che ha al messo al centro proprio la gestione economica dell’associazione Riferimenti operata dalla sua presidente (indagata per malversazione e appropriazione indebita) che, secondo l’ipotesi accusatoria, avrebbe utilizzato i fondi elargiti dal consiglio regionale per far fronte a spese personali, pagare incarichi attribuiti a propri familiari, fiori, t-shirt e pranzi organizzati in locali amici nonché pubblicare libri poi acquistati dalla stessa Regione.

«Restituiamo allo Stato i beni a noi affidati nell’impossibilità di poter continuare nel nostro impegno – ha aggiunto l’interessata -. Hanno voluto così e così sia. Questa non è la nostra sconfitta, ma quella dello Stato di diritto. A questo Stato e alla causa, siamo coscienti di avere già dato e tanto, forse troppo. Lo abbiamo fatto perché ci abbiamo creduto. Oggi non crediamo più. Il capitolo antimafia che ci ha visto coinvolti, termina qui. Per noi parla e parlerà la storia. Ai posteri l’ardua sentenza».

 

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