Sab. Apr 20th, 2024

La denuncia del sindacato, indirizzata a cinque Procure, riguarda il bando per la gestione degli scali di Reggio e Crotone. «Illegittima» la nomina di De Felice. E Oliverio «continua a fare orecchie da mercante»

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La Filt Cgil Calabria ha presentato alle Procure di Roma, Catanzaro, Lamezia Terme, Reggio Calabria e Crotone un esposto «sulla grave situazione del sistema aeroportuale regionale e degli scali di Reggio e Crotone». Il sindacato, dopo avere premesso una serie di fatti e circostanze, pone alle cinque Procure alcune questioni sugli aeroporti calabresi.
«Dopo aver ottenuto con ordinanza emessa dal giudice del lavoro di Lamezia Terme lo scorso 10 gennaio il Piano industriale di Sacal, per effetto del quale la società aveva ottenuto la concessione trentennale degli scali di Reggio e Crotone, la Filt-Cgil – si legge in una nota – ha verificato che la gestione degli scali stava avvenendo in modo completamente difforme da quanto espressamente dichiarato in sede di partecipazione al bando di gara, al punto che le attestazioni presentate all’atto della gara da parte della Sacal risultano chiaramente, alla luce dei fatti, non veritiere falsando in maniera rilevante la stessa gara per la gestione dei due scali. La Filt-Cgil ha presentato idonea documentazione allegata comprovante la difformità delle attestazioni prodotte al momento della gara rispetto a quanto poi Sacal, nella qualità di società aggiudicataria, era obbligata a fare: relativamente all’occupazione, agli investimenti, alla struttura organizzativa degli scali, all’applicazione delle stringenti normative nazionale e europee sulla sicurezza dei voli e degli scali». La Filt-Cgil ha sottolineato, inoltre, che dal disciplinare di gara emerge che ai fini della partecipazione «gli operatori economici devono possedere adeguata capacità economica e finanziaria». La sussistenza di tale requisito va provata attraverso idonee dichiarazioni bancarie, e poiché era presupposto essenziale all’ammissione e partecipazione alla gara «non si comprende – fa notare il sindacato – come mai Sacal, in occasione dell’ultimo incontro avuto con i sindaci di Crotone e il presidente della Regione Mario Oliverio, chieda ai Comuni di intervenire economicamente al fine di garantire la gestione dello scalo di Crotone».
«Considerato che la valutazione del predetto criterio, oltre che degli altri, ha determinato da parte della Commissione l’attribuzione di un punteggio certamente utile ai fini dell’aggiudicazione della gara, appariva evidente – si legge ancora nella nota – che l’Enac verificasse la corrispondenza con ciò che è stato presentato agli atti di gara e ciò che è stato fattivamente realizzato sugli scali aeroportuali di Reggio Calabria e di Crotone dopo l’aggiudicazione».
La Filt-Cgil ha quindi informato el cinque Procure che, ottenuto il piano industriale presentato dalla Sacal, «ha ulteriormente riscontrato l’inosservanza, per l’aeroporto di Reggio Calabria, del progetto sulla dotazione organica garantita in fase di gara compromettendo, altresì, la sicurezza aeroportuale che non è certamente determinata dal numero dei voli presenti sullo scalo».
Il sindacato ha chiesto a Enac «di contestare alla società di non aver posto in essere quanto attestato in fase di gara, facendo rispettare il progetto di dotazione organica presentato e provvedendo immediatamente all’assunzione delle risorse necessarie ai fini della gestione dello scalo aeroportuale di Reggio Calabria e a rendere operativo quello di Crotone. Enac – prosegue la Filt-Cgil – non ha inteso rispondere a nessuno dei nostri interrogativi. Inoltre, Enac è certamente a conoscenza che la Sacal, senza applicare il piano industriale con il quale ha partecipato e vinto la gara per la concessione trentennale degli scali di Reggio e Crotone, ha predisposto un nuovo e diverso piano industriale per i due aeroporti».
I fatti esposti alle Procure, delineerebbero, ad avviso della Filt-Cgil, «una condotta di mancato controllo da parte di Enac relativamente agli attestati prodotti da Sacal e richiesti perentoriamente dal bando di gara che riflettono una inosservanza dei livelli occupazionali tali da garantire gli standard minimi di qualità e soprattutto sicurezza ai passeggeri nei due scali, oltre ad un rischio evidente sulla sicurezza dei voli e degli scali stessi attraverso una poco attenta osservanza delle circolari che l’Enac stessa impone ai gestori italiani e delle normative europee vigenti».
Un’altra questione che la Filt-Cgil ha inserito nell’esposto riguarda il ruolo della Regione Calabria in merito alla nomina del proprio rappresentante nel Consiglio di amministrazione della Sacal. «Il dottor De Felice – scrive il sindacato – si è trovato componente del CdA della Sacal senza che la Regione compisse gli atti dovuti previsti dalla legge». Quindi, a parere della Filt-Cgil, la Regione avrebbe compiuto la nomina illegittimamente. «Si sottolinea, inoltre, che la nomina del dottor Arturo De Felice nel Consiglio di Amministrazione della Sacal – si legge ancora nella nota – non risulta, fino a oggi, da alcun atto pubblico del presidente della Regione o della Giunta, né tanto meno del consiglio regionale o dell’Ufficio di Presidenza del consiglio regionale. Nè ancora risulta agli atti del Bur Calabria. O comunque non risulta da atti consultabili pubblicamente».
Sul fronte della responsabilità politica, invece, il sindacato punta il dito contro la giunta Oliverio «che continua a fare orecchie da mercante sulla necessità di affrontare una discussione con le organizzazioni regionali dei lavoratori come più volte richiesto dagli stessi, assumendosi la responsabilità di un colpo mortale al sistema aeroportuale calabrese».

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