Ven. Mar 29th, 2024

Il pubblico delle grandi occasioni ha accolto, a Polistena, Ottavio Amaro, candidato del centrosinistra al Senato, nel collegio uninominale numero 4 Gioia-Reggio. Ha inaugurato la segreteria politica nella centralissima piazza della Repubblica. Nel punto di incontro, nato per dare l’occasione a tutta la Piana di convergere e discutere con il candidato, sono accorsi tantissimi cittadini e anche volti noti della politica locale, provinciale e regionale. Presente anche Elisabetta Tripodi, candidata nell’uninominale alla Camera dei Deputati.

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In un contesto poco formale, ma non per questo meno carico di carica motivazionale, Ottavio Amaro ha esposto i principi programmatici del suo impegno.

“Credo nel territorio, qui sono nato e mi sono formato. Ho scelto di rimanerci, di cogliere tutte le sfide, complesse e spesso faticose, che la Piana e la provincia di Reggio pongono a chi decide di dedicarsi alla politica e alla cura di questa parte meravigliosa dell’Italia. Ritengo che la Piana, la Locride ed il Reggino abbiano potenzialità enormi, ancora inespresse. Non esistono altre zone d’Italia cariche di storia, cultura, itinerari turistici, mare e montagna, come quella in cui viviamo noi abitanti della città Metropolitana di Reggio. Parliamoci chiaro: il territorio non può funzionare se non è rappresentato da chi viene da esso. Chi se n’è sempre preso cura deve anche avere l’onere e l’onore di rappresentarne le istanze, i progetti e far fiorire quelli che sono tesori grezzi, in Parlamento. Io mi assumo la responsabilità di affermare che voglio essere la voce del territorio, il megafono della sua orgogliosa gente”.

Il dibattito, a più voci, ha generato anche altri spunti colti da Amaro, che ha avuto più di una carezza nei riguardi del patrimonio locale.

“Qui a Polistena ci sono stato per due eventi: il primo è stata la manifestazione di solidarietà alla cooperativa Alba, che ha subito un grave ed oneroso furto. Queste forze sociali devono essere sostenute con forza e con lo stesso coraggio che ci mettono nel fare il loro lavoro. E poi sono stato all’ITIS di Polistena, una scuola che ha ospitato un bel dibattito sui sistemi smart road promossi dall’Anas, segno che le infrastrutture intelligenti possono funzionare anche da noi, e soprattutto che la nostra scuola è di qualità e forma cittadini consapevoli e ottimi professionisti.

Formazione sì, ma dobbiamo soprattutto parlare del lavoro che manca e di quello che, invece, deve arrivare da una infrastruttura centrale come il Porto di Gioia Tauro. Io voglio riaffermare il diritto di questo territorio a crescere insieme al porto, io mi oppongo alla logica dei parlamentari del Nord, magari imboscati nelle liste del centrodestra anche qui in Calabria, che tentano di depotenziare il porto di Gioia Tauro per far crescere gli scali del centronord. Questo non lo permetteremo, perché sul porto faremo battaglie affinché esso reciti il ruolo che la sua posizione gli impone: snodo fondamentale nei commerci tra l’Europa, l’Asia e il Mediterraneo. Il governo nazionale e quello regionale hanno portato a casa un risultato eccezionale, istituendo la ZES a Gioia Tauro, dopo 20 anni di discussioni. Ora è realtà e da qui partiremo. Ma non ci dimenticheremo che a pochi chilometri c’è San Ferdinando che sta diventando paradigma di immigrazione e accoglienza sofferente. Io sarò in prima linea per discutere di accoglienza dignitosa e supporto al comune e ai cittadini sanferdinandesi.

Stasera sto tentando di dirvi che la Piana e i territori locali devono pensare da soli, che nessun altro è abilitato a rappresentarli o a scegliere per essi. Il territorio sa esprimere una classe dirigente, ed io mi onoro di stare a servizio di questo territorio”.

Uno sguardo, quindi, all’area Metropolitana e all’aeroporto. “La città Metropolitana, dopo i fallimenti gestionali del centro destra, deve recuperare un ruolo strategico dell’aeroporto. Meritiamo di essere al centro di un sistema di voli e destinazioni che ci consenta di accorciare le distanze fisiche con il nord e l’Europa e di essere punto di arrivo per milioni di turisti. La logica è dare nuove occasioni, non precluderne. E così deve essere anche per l’alta velocità ferroviaria e per l’ammodernamento della linea ionica. Noi non siamo figli di un dio minore, il reggino merita di essere collegato velocemente al resto d’Italia”.

Infine, Amaro ha voluto chiarire il senso di questa candidatura. “Io sono radicato, vivo e opero qui. Se penso, da cittadino, chi vorrei che mi rappresentasse, mi rispondo: da uno del mio territorio. Ecco, la mia proposta è questa: al Senato io sarò un portavoce, orgogliosamente mi metterò a disposizione della nostra meravigliosa terra. Perché Piana, Locride e Reggio meritano molto di più di quello che è stato dato loro in questi decenni”.

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