Ven. Apr 19th, 2024

Il parlamentare del M5s in tour per presentare il programma “Per la qualità della vita degli italiani”. E su Rimborsopoli: «Le sanguisughe che non hanno mai tagliato un euro di stipendio, criticano noi perché qualcuno ha tagliato troppo poco il suo compenso»

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È arrivato in Calabria “Il futuro in programma”, il tour in camper partito il 1° febbraio che vede il parlamentare uscente del M5s, Alessandro Di Battista, attraversare l’Italia fino al prossimo 2 marzo. Il deputato romano martedì sera ha fatto tappa a Locri accolto da numerosi cittadini, nella centralissima e affollatissima piazza Dei Martiri, per presentare alcuni tra i diversi punti del programma elettorale “Per la qualità della vita degli italiani”, frutto di cinque anni di lavoro, di competenze maturate sul campo nonché di pareri di esperti e di consigli dei cittadini. A supportare l’esponente e deputato uscente, attivisti del Movimento e rappresentanti di tutta la regione, candidati per concorrere per uno scranno in Parlamento alle prossime elezioni del 4 marzo. Tra questi, Paolo Parentela, Dalila Nesci e Federica Dieni.

I PUNTI DEL PROGRAMMA Tra i cavalli di battaglia del programma illustrati dall’esponente pentastellato: il microcredito, il reddito di cittadinanza, riduzione dei costi della politica, azioni a sostegno dello sviluppo economico, abolizione del Fiscal Compact e del vincolo del rapporto deficit/pil, riduzione della pressione fiscale sui redditi d’impresa e da lavoro, riforme costituzionali con riduzione indennità e abolizione dei vitalizi, separazione tra banche commerciali e banche d’affari e l’introduzione di una banca pubblica per gli investimenti. «Il M5s – ha esordito Alessandro Di Battista – vorrebbe un’occasione, speriamo di avere la possibilità, non abbiamo la bacchetta magica, ci hanno lasciato un Paese in macerie. Il nostro è un Paese in cui ci tolgono i diritti e ci regalano i bonus. E un Paese che scambia i bonus per i diritti, è destinato a morire. Se il nostro Movimento dovesse arrivare a governare, sarà capace di realizzare determinati punti programmatici, punti non portati a termine negli ultimi 30 anni da destra e da sinistra. Il problema ancor di più del politico disonesto, è il politico onesto che pur di mantenere una poltrona a 13mila euro, accetta di stare di fianco a un politico disonesto e vota una “porcata” perché pensa che quella sia la sua professione e vuole stare al Governo per tutta la vita. Le persone oneste devono urlare e battersi per la legalità, per i diritti e per il futuro del nostro Paese e dei nostri figli. Proporre il “Reddito di cittadinanza” non significa regalare lavoro ai “fancazzisti” ma sviluppare lavoro, evitare la fuga dei giovani,  incrementare la pensione minima a 780 euro ed evitare la morte sociale di un 50/60enne che perde il lavoro, rimettendo così in moto l’economia. Vogliamo intervenire contro la corruzione, l’arma principale in mano alle cosche, perché intervenendo sulla corruzione si possono ottenere tanti denari per poi investirli nell’economia reale. Vogliamo un Paese normale, con la sanità pubblica, con le infrastrutture decenti e un’istruzione. Questo Paese sta morendo con i conflitti di interesse».

SCANDALO RIMBORSI Alessandro Di Battista interviene anche sullo scandalo rimborsi, abbattutosi sul Movimento a una manciata di settimane dalle elezioni politiche. «Non si tratta di rimborsi – ha chiarito il deputato uscente – ma di donazioni libere dei parlamentari che restituiscono soldi che per legge gli spetterebbero. In questo Paese fatto alla rovescia, le sanguisughe che non hanno mai tagliato un euro di stipendio, criticano noi perché qualcuno ha tagliato troppo poco il suo compenso. Lo staff di comunicazione di Renzi credeva di indebolirci con questa polemica ma al contrario, ci ha rafforzati. Per la prima volta nella storia della Repubblica, una forza politica ha tirato fuori dei soldi di tasca propria, finanziando la piccola e media impresa, creando posti di lavoro. Abbiamo rifiutato di nostra spontanea volontà 42milioni di euro di rimborsi elettorali. Ci sono ancora 14 persone in Italia che non sanno che la nostra forza politica ha tagliato per 23milioni di euro gli stipendi dei parlamentari».

L’APPELLO FINALE È con un appello alla città che l’esponente pentastellato conclude il suo tour in Calabria: «Avvicinatevi alla politica, poi valuterete. Quello che il nostro Movimento vi chiede è, non di votare,  ma di venire con noi, perché partecipare alla vita politica non è facile, ma ti cambia la vita, ti permette di guardarti in faccia e di camminare a testa alta. Viva la Calabria».

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