Mer. Apr 24th, 2024

Incontro elettorale presso la biblioteca De Nobili: un voto contro corruzione e malaffare

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“L’astensionismo è chiaramente una forma di protesta contro la malapolitica, ma è una protesta che non serve a nulla. Anzi, fa il gioco del sistema”. Lo ha dichiarato a Catanzaro Silvia Vono, candidata del Movimento 5 Stelle al Senato (uninominale), partecipando ad un incontro elettorale presso la sala convegni della biblioteca comunale “De Nobili”. Il suo è stato un appello forte “affinché la partecipazione al voto sia ampia, piena e consapevole”. Consapevole, soprattutto, del fatto che “solo votando, e votando per il Movimento 5 Stelle, si potrà dare un contributo fattivo, reale e concreto alla lotta contro la corruzione e il malaffare: a Catanzaro, in Calabria e nell’intero Paese”. Silvia Vono ha puntato l’indice contro “la vecchia politica che ricompare con i tanti impresentabili che riempiono le liste di centrodestra e centrosinistra”. “Se vogliamo chiudere le porte di casa ai ladri – ha utilizzato questa metafora – dobbiamo tutti andare a votare. Adottiamo un cittadino non votante e convinciamolo a non rinunciare al suo diritto-dovere di cambiare in meglio la terra in cui vive e che dovrà lasciare in eredità ai suoi figli”. L’incontro pubblico di Catanzaro, partecipato da tanti simpatizzanti e attivisti della città capoluogo, ha avuto come focus di riflessione i temi della mobilità e dei trasporti. Sono intervenuti, tra gli altri, Paolo Parentela, candidato del Movimento 5 Stelle nel listino plurinominale 2, e Giuseppe D’Ippolito, candidato alla Camera all’uninominale. Il primo ha ricordato i tanti risultati ottenuti dai pentastellati in Parlamento, nell’ultima legislatura. Il secondo ha incentrato la sua relazione sul trasporto aeroportuale e la gestione Sacal. Tante le testimonianze portate dalle associazioni e dai comitati presenti e attivi sul territorio. Il docente universitario e architetto Sante Foresta ha guardato con accento critico al bando  di Invitalia “Resto al Sud”, evidenziandone le troppe contraddizioni.

 

Francesco Pungitore

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