Sab. Apr 20th, 2024

“Mantenere gli equilibri e assicurarsi i pacchetti voto dei clientes. Non ce la fa la vecchia politica calabrese a tenere lontano gli ‘impresentabili’ dalle proprie liste”. È quanto riportato in una nota firmata dai candidati calabresi del Movimento 5 Stelle. “Non è una critica che parte solo dal MoVimento 5 Stelle – proseguono – ormai anche i giornalisti non possono che sottolineare l’imbarazzante presenza di alcuni nomi negli schieramenti del centro destra e centro sinistra. C’è poco da fare, arrivano le elezioni ed i partiti danno il peggio di sé. Nottate chiusi nelle segrete stanze per poi calare i nomi dall’alto continuando ad offendere l’intelligenza dei calabresi con i soliti nomi, sempre lì da decenni, molti dei quali hanno posizioni aperte con la giustizia. Il MoVimento 5 Stelle invece fa scegliere ai cittadini i propri rappresentanti ed apre le porte a persone dal profilo indiscutibile, che ci daranno una mano a cambiare questo Paese. Da Rimborsopoli (vedi Luigi Fedele, Ferdinando Aiello, ed Antonio Scalzo) a Catanzaropoli (Tallini), passando per reati contro la persona fino addirittura alla corruzione elettorale. Le liste pulite e la società civile tanto per la destra che per la sinistra sono solo slogan. Il Pd non ha avuto nessuna vergogna a candidare Giacomo Mancini Jr, il paradosso del trasversalismo in persona, uno che se dovesse essere eletto al Parlamento sventolerebbe la bandiera Dem, ma se dovesse passare il candidato Fausto Orsomarso di FdI, si consolerebbe sugli scranni del consiglio regionale come forzista”. “Vogliamo lanciare un appello alla parte sana della nostra società civile – concludono i 5Stelle – chiediamo di andare a votare e convincere gli indecisi ad andare a votare il 4 marzo per spazzare via questo sistema che è l’antitesi della buona politica”.

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Nesci (M5S) presenta il suo progetto per Tropea e le candidature nel collegio di Vibo Valentia

A Tropea (Vv) si è svolta nella serata di sabato 3 febbraio, presso l’ex sala udienze del tribunale, l’iniziativa pubblica con cui la deputata M5s Dalila Nesci ha illustrato il suo progetto di formazione civica per liberare la città dal condizionamento dei poteri illeciti. In concreto, nelle prossime settimane la parlamentare tropeana promuoverà incontri tematici sul buon governo del municipio e approfondimenti riguardo al ruolo del pensiero critico per l’indirizzo politico. Le consigliere comunali M5s di Amantea (Cs), Francesca Menichino e Francesca Sicoli, intervenendo a Tropea hanno anticipato la loro partecipazione ai prossimi incontri formativi sulla gestione dei Comuni. Nello specifico affronteranno temi come il bilancio, lo statuto, la trasparenza degli atti, i controlli sull’operato amministrativo e gli strumenti della democrazia dal basso. Tra l’altro, seguiranno incontri sulla gestione dei servizi sanitari nel territorio, a cura di Gianluigi Scaffidi, consigliere nazionale di Anao Assomed e collaboratore di Nesci in materia di sanità, e di Giacinto Nanci, medico e collaboratore della parlamentare, il quale si soffermerà sulla necessità di ripartire il Fondo sanitario alle Regioni secondo i dati di morbilità. Giovedì 15 febbraio, alle ore 18 presso Palazzo Santa Chiara, sempre a Tropea si terrà l’evento “Parole guerriere”, insieme al filosofo Marco Guzzi e alla stessa Nesci, che parleranno della necessità, per un reale cambiamento collettivo, di una visione profonda del rapporto tra individui e territorio, tra utopia e realismo, tra coscienza civile e nuove regole comuni. Significativo l’intervento di Silvia Vono, candidata M5s al Senato nel collegio uninominale di Vibo Valentia, che in sala si è presentata ai tropeani raccontando le sue battaglie per il territorio e dimostrando tenacia e un profilo politico di tutto rispetto. Nesci, che ha spiegato il perché della sua seconda candidatura alla Camera con 5stelle, sia nel collegio plurinominale Calabria Sud che nel collegio uninominale di Vibo Valentia, è stata diretta come al solito. «Il problema della Calabria – ha sottolineato – si chiama emigrazione. Lo sanno bene le vostre, le nostre famiglie, costrette a spendere tanti soldi per la formazione scolastica e universitaria di figli che non torneranno. Qui non c’è occupazione, non c’è possibilità d’impresa, non ci sono garanzie. Per questo si deve e si può voltare pagina, affidandoci la responsabilità del governo del Paese».

 

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