Gio. Apr 18th, 2024

Le sale operatorie all’interno delle torri, il reparto di radiologia e gli uffici amministrativi nel frantoio oleario. A Locri negli anni ‘50 e per un ventennio ci si andava a curare nello stesso posto di oggi. Con una sottile differenza. In luogo dell’attuale ospedale civile dalla collinetta di contrada Verga svettava un antico castello nobiliare. Di quel fortino adesso resta soltanto il giardino esotico davanti al Pronto Soccorso e parte della balconata che dà sull’ingresso principale. Delle merlature ghibelline che ornavano le torri, dei saloni, delle cucine, nessuna traccia. Negli anni settanta la villa padronale venne totalmente rasa al suolo dalle ruspe della Cassa del Mezzogiorno e un’imponente colata di cemento sostituì la vecchia struttura con quella odierna.Verso la fine dell’Ottocento il padrone di casa, Francesco Teotino, sposò la baronessa Marianna del Balzo Squillacioti e la villa fu ristrutturata e trasformata in fortezza. I problemi iniziano negli anni ’30. Il cavalier Teotino, ormai malfermo di salute, andò incontro ad una situazione economica difficile e, a causa di molte ristrettezze, decise di vendere tutte le sue proprietà per estinguere debiti e tasse non pagate. A quel punto il Comune di Locri avviò le trattative per l’acquisto del castello per circa 3 milioni di lire. All’atto di vendita il castello aveva attorno a sé un’area di pochi metri quadrati e una decina di piccole costruzioni, la più grande delle quali era un frantoio con annessa casa colonica.

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