Ven. Apr 19th, 2024

Il governatore ha partecipato a Locri alla presentazione dei candidati del Pd Veltri, Tripodi, Lanzetta e Amaro: «L’attenzione sul Mezzogiorno si è riaccesa, dal governo disponibilità e risposte concrete»

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Conto alla rovescia ormai avviato per le prossime elezioni di domenica 4 marzo che andranno a determinare il nuovo assetto del Parlamento, con la campagna elettorale entrata nel vivo già da alcune settimane. “Vota la squadra, scegli il Pd” è stato lo slogan che ha accompagnato i candidati del Pd che martedì pomeriggio hanno presentato ai cittadini le loro priorità programmatiche nella sala del PalaCultura. Un evento organizzato dalla Federazione dem di Reggio Calabria. Presenti nel parterre anche consiglieri regionali e metropolitani, amministratori e dirigenti del Pd. A moderare i lavori Giovanni Puccio, coordinatore della Federazione reggina. «Il nostro partito – ha esordito – è stato in grado di dare una svolta nel governo nazionale, dopo il disastro ereditato, risollevando il Paese dalle condizioni in cui versava. In questi anni è stato avviato un processo di riforma, di crescita e risanamento finanziario ma la sfida si ripresenterà alla prossima legislatura. Compito del partito è trasmettere un messaggio forte e chiaro in questi ultimi giorni che ci separano dal voto, di estrema rilevanza per l’Italia».

OLIVERIO: «L’ATTENZIONE SUL MEZZOGIORNO SI È RIACCESA» A supportare la squadra targata Pd il presidente della giunta regionale Mario Oliverio. Il governatore ha snocciolato i provvedimenti avviati in questi anni, mediante le diverse interlocuzioni con il governo che ha consentito al Mezzogiorno, secondo i dem, di riacquistare su di sé un’attenzione che per troppo tempo si era lasciata alle spalle. «Cinque anni difficili – ha chiosato Oliverio – che hanno determinato un’inversione di rotta, il Paese è stato rimesso sul binario della ripresa e della crescita evitando il peggio. Tutti gli indicatori economici attestano che l’Italia ha riconquistato una credibilità in Europa e nel mondo. Anche l’attenzione sul Mezzogiorno si è riaccesa, da quando sono presidente della Regione ho avuto modo di interloquire con il governo e di stare ai tavoli con i ministeri e di ricevere ascolto, disponibilità e risposte concrete. Il 30 aprile del 2016 – ha ricordato Oliverio – con l’allora presidente del Consiglio Matteo Renzi, al museo di Reggio Calabria, abbiamo sottoscritto un atto, il “Patto per la Calabria” che destina importanti risorse alla nostra Regione; altrettanto è stato fatto con la Città metropolitana e poi ancora, sono stati avviati strumenti di programmazione per lo sviluppo e  l’ammodernamento delle infrastrutture. La Calabria ha oggi una disponibilità di 10 miliardi e oltre di euro, di risorse comunitarie e nazionali, abbiamo concordato attraverso un passato confronto con il ministro Delrio, un grande progetto per le infrastrutture, risorse che sono già entrate, per molti aspetti, nel sistema economico circolatorio della Regione. Per le infrastrutture, in particolare, abbiamo indirizzato le risorse a partire dalle aree più sofferenti e isolate della fascia ionica, non a caso abbiamo investito sulla ferrovia ionica, da Reggio a Rocca Imperiale sarà realizzata la nuova ferrovia, 560 milioni di euro per realizzare il nuovo binario. Inoltre, saranno aboliti i passaggi a livello, sarà elettrificata la ferrovia ed entro il 2020 avremo, di fatto, una metropolitana di superficie che consentirà una mobilità a 170/180 km orari in sicurezza, con materiale rotabile moderno. Abbiamo investito in direzione della 106, domani al Cipe, ad esempio, sarà approvato il megalotto Nord che dal 2007 era stato parcheggiato. È stato rifinanziato il credito d’imposta dopo che Berlusconi e il suo braccio destro Tremonti rastrellavano le risorse per penalizzare il Sud. È stato assunto un provvedimento di decontribuzione per le imprese che assumono nel Mezzogiorno, un’impresa che assume un giovane nel Sud oggi, per tre anni, paga contributi zero per quanto riguarda oneri previdenziali e assicurativi, dentro i quali si innesta anche una programmazione regionale». Oliverio ha poi passato in rassegna i progetti in cantiere per la depurazione, per la difesa idrogeologica e per la difesa sismica di 500 edifici scolastici. E ancora, grazie alla mediazione con il governo, l’istituzione della Zes intorno al Porto di Gioia Tauro, con 1000 ettari di terra. «In questi anni – ha concluso il – si sono fatti tanti passi avanti, si è messo il Paese in un giusto binario, oggi questo è il gioco: spingere e sostenere questa direzione o bloccare quel treno e fare un passo indietro perché il populismo da voce al malessere e alla rabbia che c’è, ma non è la soluzione alle problematiche. Se non c’è la terapia giusta, il dolore non si placa. Dobbiamo utilizzare questi pochi giorni per sollecitare una riflessione, c’è una larga fascia di indecisi perché c’è un malessere ma anche la preoccupazione del futuro. C’è molta gente che è tentata a dare un voto di protesta e darlo nel buio. Bisogna che i cittadini facciano prevalere la ragione».

LA SFIDA DEI CANDIDATI A confrontarsi con i cittadini, le candidate alla Camera Giulia Veltri e Elisabetta Tripodi e i candidati al Senato Maria Carmela Lanzetta e Ottavio Amaro che, nei loro interventi, hanno chiarito  quel “quid” che sta alla base della sfida che hanno inteso intraprendere in queste battute finali della loro campagna elettorale: invitare «gli indecisi» il  prossimo 4 marzo, ad avere coraggio, senza lasciarsi sopraffare dal «qualunquismo», dal «populismo», dalla rabbia e dalla paura ad andare fino in fondo. Sulla stessa linea anche il capogruppo Pd in consiglio regionale Seby Romeo, il presidente del consiglio regionale Nicola Irto e il deputato Demetro Battaglia, «perché il Paese possa continuare a guardare a una speranza concreta».

Francesca Cusumano

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