I pentastellati potrebbero incassare almeno la metà dei seggi in palio per Camera e Senato. Verso il Parlamento Mangialavori, Santelli e Occhiuto per il centrodestra, Bruno Bossio, Viscomi e Magorno per il centrosinistra. Due seggi contesi tra Lega e FdI. Leu resta fuori
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Il Movimento 5 Stelle si appresta a conquistare almeno la metà dei seggi per Camera e Senato messi in palio dal sistema proporzionale. Dopo la prova di forza nei collegi maggioritari, dove hanno ottenuto 9 parlamentari su 12, ora i pentastellati potrebbero ripetere l’exploit anche nei listini plurinominali. I dati non sono ancora ufficiali, perché non sono ancora concluse le operazioni su resti e multicandidature a livello nazionale, ma è possibile almeno tracciare un quadro degli scenari possibili.
CAMERA Il M5S dovrebbe prendere tre seggi nel collegio camerale Calabria Nord e altri tre in quello Sud. Significa che potrebbero conquistare uno scranno a Montecitorio Francesco Forciniti, Elisa Scutellà e Alessandro Melicchio (Nord) e gli uscenti Dalila Nesci, Paolo Parentela e Federica Dieni (Sud) con quest’ultima però che lascerebbe il posto al quarto, Riccardo Tucci, in quanto già eletta nel maggioritario di Reggio.
Forza Italia otterrebbe invece un seggio a Nord, Roberto Occhiuto, e uno a Sud, Jole Santelli. Stesso quadro per il Pd, che eleggerebbe Enza Bruno Bossio nel collegio Calabria 1 e Antonio Viscomi in Calabria 2. L’ultimo seggio, sia a Nord che a Sud, se lo giocano la Lega di Domenico Furgiuele e Fratelli d’Italia di Fausto Orsomarso (Wanda Ferro, capolista a Sud, è già stata eletta nell’uninominale di Vibo.
SENATO Al Senato sarebbe sempre il Movimento a farla da padrone, con la possibile conquista di tre seggi, che vedrebbero l’elezione di Bianca Laura Granato (prima dopo l’elezione di Nicola Morra nel maggioritario di Cosenza), Giuseppe Auddino e Rosa Silvana Abate. Forza Italia è sicura solo dell’elezione del capolista Giuseppe Mangialavori ma potrebbe sperare anche nel secondo seggio (Fulvia Caligiuri), che potrebbe anche essere appannaggio della Lega e quindi della reggina Tilde Minasi, che potrebbe subentrare a Matteo Salvini.
Quanto al Pd, si dovrà accontentare del successo dell’ormai ex segretario regionale, Ernesto Magorno. Niente da fare invece per Leu, resta fuori Nico Stumpo.
