Ven. Apr 19th, 2024

“Abbiamo veramente sperato, e speriamo  ancora, che la fiducia riposta nel nuovo collettivo guidato dal Sindaco, Caterina Belcastro  , invertisse la rotta e desse un segnale di buona amministrazione.” Ad affermarlo Franco Napoli, massimo esponente dell’associazione Magna Grecia e già assessore comunale e politico d’esperienza. Per il dottor Napoli,  “La Belcastro , subentrata alla discrepante e contraddittoria precedente compagine comunale,  che avrebbe “tirato a campare” grazie a ciò che era stato lasciato dalla gestione Ammendolia, lamenta che i debiti pregressi sono insostenibili, e che con  gli attuali amministratori, nonché preparati ,non si riesce a far fronte alle emergenze comunali e a  poterle risolvere. Ad una prima analisi la condotta del Comune di Caulonia” – ha espresso Napoli –  ” potrebbe ritenersi spregiudicata affidandosi ad un tecnico della Prefettura  smentita la relazione del proprio dirigente responsabile della area economica,con esperienza pluriennale, la quale  argomentava come fosse sicuramente scongiurabile il dissesto. Non si dovrebbe permettere a nessuno  impietosamente di affondare il bisturi nella purulenta piaga, e fare pronunciare la famosa infelice frase: “Si stava meglio quando si stava peggio”, però è anche vero che l’ attuale personale in carica deve darsi una mossa in vista di un possibile scioglimento del Consiglio Comunale per mancata presentazione del bilancio o della “valutazione politica” della proclamazione di  un  dissesto: per la gente sostanzialmente cambierebbe poco,  trattandosi in entrambi i casi di un tracollo. Si è parlato e scritto tanto ma ai cittadini non si è detto cosa succede in caso di dissesto finanziario dell’Ente. La procedura fallimentare coinvolge sia la politica che il mondo economico-finanziario; il Comune in dissesto  riparte libero dai debiti, ma libero anche dai crediti e dal suo patrimonio, che verranno ceduti per consentire la liquidazione. Sindaco, giunta e consiglio resterebbero in carica ma con la magra consolazione di essere “coadiuvati” da una commissione espressamente designata dal Ministero degli Interni. L’Ente dissestato, se non va a casa, è tenuto ad approvare un nuovo bilancio, basato principalmente sull’elevazione delle proprie entrate al livello massimo consentito dalla legge, vale a dire che tutte le tasse comunali (IMU, addizionale comunale, TARSU) saranno aumentate il più possibile fino ad arrivare al tetto massimo consentito , inoltre deve attivare le procedure per contrastare l’evasione e il contenimento di tutte le spese. Ma la  Legge impone tant’altre incombenze tra cui  la rivisitazione delle piante organiche: se fossero previste delle muove assunzioni  il Comune di Caulonia non ne potrà fare,anzi se scaturiranno esuberi di personale, questo verrà posto in mobilità; dovrà  attuare l’alienazione del patrimonio disponibile non strettamente necessario all’esercizio delle funzioni istituzionali. In poche parole è un  il Comune bloccato che  per 5-15 anni potrà soltanto giocare in serie C. Pertanto una dichiarazione di dissesto, in così breve tempo, parrebbe una negatività  da evitare al fine di non essere costretti ad emanare provvedimenti così impopolari in materia di personale e di tributi locali . Un situazione del genere è ritenuta così disastrosa che forse  sarebbe più opportuno arrivare alla dichiarazione di dissesto solo quando, a seguito delle azioni esecutive dei creditori che pignorano le somme della cassa comunale, non è più possibile pagare neppure gli stipendi al personale dipendente. La dichiarazione di dissesto finanziario ad prima vista  rappresenterebbe senza  un punto di svolta, ma a pagarne il prezzo sarebbe ancora una volta la cittadinanza per la quale si prospettano tempi poco sereni.”

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