Ven. Mar 29th, 2024

Da San Luca a Milano, stavolta non per la droga ma per il traffico di farmaci illegali. Un fatturato di oltre 20 milioni quello del meccanismo messo in atto da esponenti vicini alla ndrangheta di San Luca per cui nei giorni scorsi sono state catturate dai Nas di Milano ben 13 persone.
I pregiudicati producevano farmaci illegali che attraverso marchi contraffatti venivano poi smerciati in Iran, Iraq e Cina. Tra i reati contestati quelli di associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni dell’Erario, truffa ad aziende farmaceutiche, autoriciclaggio, ricettazione di farmaci, somministrazione di medicinali in modo pericoloso per la salute pubblica ed emissione di fatture per operazioni inesistenti.
A capo dell’organizzazione, un incensurato, Gianmassimo Giampaolo, 44 anni, originario di San Luca e titolare della farmacia-deposito farmaceutico Caiazzo nel centro di Milano sposato a una delle sorelle Giorgi. Il direttore amministrativo del gruppo era invece Domenico Mimmo Giampaolo, 49 anni, anche lui di San Luca e residente a Legnano. Direttore tecnico del deposito era, infine, Sebastiano Calabrò, 33 anni, originario di Reggio Calabria e residente a Milano. Il terzetto era riconducibile alle famiglia “Giampaolo-Calabrò” ritenuta in contatto con la criminalità organizzata. Nel gruppo anche Giulio Forte, 40 anni, in servizio nei Nas di Milano che assicurava coperture e apporto informativo ai pregiudicati, oltre a far evitare le ispezioni dei Nas.
Gli accusati, tutti operatori del circuito ufficiale di distribuzione del farmaco, secondo gli investigatori acquistavano illegalmente non solo oppioidi ma anche farmaci oncologici e altri psichiatrici destinati alla sanità pubblica per poi rivenderli a prezzi favorevoli sul mercato nero italiano ed estero; proprio per questo è stato contestato anche il reato di auto riciclaggio.

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Fonte: Quotidiano del Sud

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