Mer. Apr 24th, 2024

Lo scorso 24 luglio il Comune di Siderno è divenuto proprietario dell’immobile, a seguito di apposito atto di transazione, affidando a un tecnico incaricato dall’ente  una perizia secondo la quale i costi di ripristino della piscina ammonterebbero a 381.527,97 euro più ulteriori costi di bonifica, messa in sicurezza e prevenzione delle infiltrazioni, che si aggiungono ai 207.000,00 euro che il Comune paga ogni anno per le rate di ammortamento dei due mutui originariamente contratti con la “Siderno Nuoto SSD s.r.l.”. Insomma, la piscina costa troppo per le casse comunali anche se non viene utilizzata, ed è per questo che la giunta ha valutato l’opportunità di includerla nel piano delle alienazioni e delle valorizzazioni degli immobili comunali da allegare al bilancio di previsione che è  stato poi approvato dal civico consesso nel corso dell’ultima seduta consiliare. Il valore di mercato del bene è stato stimato in complessivi € 3.169.648,95, al netto dei lavori da effettuare per ripristinare struttura e impianti. La giunta Fuda ha aderito alla stipula di una convenzione di negoziazione assistita al fine di risolvere la controversia che lo vede opposto allo storico concessionario del centro polifunzionale Club Sportivo Jonico, che risulta debitore verso l’ente di € 109.644,69.  Intanto, a quanto pare, per l’acquisto della piscina è pervenuta una sola offerta dai privati  al Comune.  La pubblicazione dell’ avviso e la ricezione delle manifestazioni di interesse, ovviamente, non comportano per il Comune di Siderno alcun obbligo o impegno nei confronti dei soggetti interessati. L’Amministrazione, con atto deliberativo, si è infatti riservata di interrompere in qualsiasi momento, per ragioni di sua esclusiva competenza, il procedimento avviato, senza che i soggetti richiedenti possano vantare alcuna pretesa. Il prezzo di alienazione del complesso immobiliare è stato fissato in € 3.169.648,95, somma indicata da apposita perizia di stima a firma del Responsabile del Settore 5 “Politiche del Territorio”. L’eventuale vendita del complesso immobiliare è stata prevista a corpo e non a misura, nello stato di fatto e di diritto in cui si trova , con le relative accessioni e pertinenze, diritti, servitù attive e passive, oneri, canoni e vincoli imposti. La vicenda che ha portato l’amministrazione comunale a rientrare in possesso della piscina coperta comunale è stata lunga e tortuosa e costellata anche di controversie legali, sino a quando, grazie ad una transazione, l’amministrazione comunale è riuscita a mettere un punto fermo sulla delicata situazione. Non sono mancate nel corso degli ultimi anni violente diatribe politiche che hanno spesso interessato il consiglio comunale e che hanno visto nettamente contrapposto il gruppo del Pd e gli altri esponenti della maggioranza, in particolare i consiglieri di Fattore Comune , movimento che aveva per leader l’ex sindaco Domenico Panetta. Dopo anni di tira e molla la vicenda si è, comunque, conclusa lo scorso anno anche se si è dovuto prendere atto che la mancata utilizzazione della piscina per tanti anni ha provocato delle precarietà e, adesso, la struttura necessità di opportuni interventi per il suo ripristino e la regolare messa in funzione che, ovviamente, necessiterà ,poi, di un a attenta e oculata gestione . Da qui il tentativo dell’amministrazione comunale di mettere in vendita il complesso. «La piscina comunale – ha dichiarato l’assessore Lanzafame nel corso dell’ultimo consiglio comunale – rientra dopo il rogito notarile dello scorso mese di luglio, nella piena disponibilità, proprietà e possesso da parte dell’Ente e oggi l’argomento che la riguarda viene trattato non nel piano delle alienazioni degli immobili comunali, ma in quello delle valorizzazioni». «Al momento ci sono tre possibilità riguardanti il futuro della struttura: la prima, che obiettivamente è la più improbabile, visto lo stato di dissesto finanziario dell’Ente, sarebbe quella di una gestione in proprio da parte del Comune; la seconda ipotesi riguarderebbe la cessione in affitto o gestione della struttura; la terza eventualità, riguarda invece, la vendita dell’impianto, il cui valore stimato da un’apposita perizia si aggira attorno ai 3.700.000 euro. Per ora – ha proseguito l’assessore – c’è solo una manifestazione d’interesse e se qualcuno dovesse comprarla, i proventi che si andrebbero a incassare sarebbero devoluti per il rifacimento del manto stradale nei punti della città che più degli altri necessitano di interventi». Una dichiarazione che ha dato la mossa a un lungo dibattito, in cui il consigliere del Pd Carlo Fuda,  ha proposto, tra l’altro, l’istituzione di una commissione consiliare ad hoc, aperta alla partecipazione delle forze dell’ordine, per decidere sul futuro della piscina comunale. Il consigliere Pietro Sgarlato ha aggiunto che “ci sono ancora troppi dubbi sulla destinazione futura di molti beni indicati nel piano delle valorizzazioni e degli immobili comunali, tra cui la stessa piscina”. L’assessore Lanzafame ha ricordato che “è il Consiglio che dovrà decidere il futuro della piscina”, il capogruppo forzista Sgarlato ha dichiarato «sappiamo benissimo che fine farà la piscina e pure chi la comprerà, ed è inutile che l’assessore Lanzafame parli oggi di valorizzazione: la trattativa per l’alienazione è già a buon punto», facendo sobbalzare la capogruppo democrat Mariateresa Fragomeni, che ha chiesto che venga riformulato il deliberato sul punto”. Il sindaco Pietro Fuda, a chiusura della discussione, si è detto favorevole all’istituzione di una commissione consiliare ad hoc (iniziativa su cui il consigliere Sgarlato ha manifestato le proprie perplessità) . Per la cessione in gestione della piscina, il Coni nazionale ha dato l’ok al bando: di sicuro non la può gestire direttamente il Comune- ha dichiarato il Sindaco nel suo intervento conclusivo. Alla fine, il punto è passato col voto favorevole della maggioranza, e quello contrario dei gruppi di Pd, Forza Italia e Pci. Adesso si attendono sviluppi !

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Antonio Tassone

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