Ven. Mar 29th, 2024
Roma, 9 apr. (askanews) - Quattro noti imprenditori di Reggio Calabria ritenuti affiliati alle cosche di 'ndrangheta del capoluogo calabrese sono stati fermati in un'operazione del Nucleo investigativo dei carabinieri, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia reggina: sono accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, fittizia intestazione di beni e autoriciclaggio. Gli imprenditori avrebbero contato sull'appoggio delle più pericolose cosche cittadine per accumulare enormi profitti illeciti, riciclati poi in fiorenti attività commerciali. L'indagine ha fatto luce su un reticolato di cointeressenze criminali coltivate da imprenditori edili e immobiliari. Sequestrate anche numerose aziende, centinaia di appartamenti e decine di terreni edificabili nel capoluogo per un valore complessivo di oltre 50 milioni di euro. All'operazione hanno partecipato oltre 100 carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria.

La Direzione Investigativa Antimafia sta eseguendo 6 misure cautelari emesse dal GIP del Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di altrettante persone accusate di associazione mafiosa ed intestazione fittizia di beni, con l’aggravante di aver agevolato le cosche di ‘ndrangheta “Tegano e Condello”.

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Contestualmente è stato disposto il sequestro di cinque imprese, operanti nel settore dell’edilizia, riconducibili direttamente o direttamente agli indagati.

Maggiori particolari saranno resi noti nel corso della conferenza stampa che si terrà, alle ore 11:00 odierne, presso il Centro DIA di Reggio Calabria, presieduta dal Procuratore della Repubblica Distrettuale, Dott. Gaetano Calogero PACI.

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