Gio. Mar 28th, 2024

«Tovarisc Gorbaciov, Tovarisc Gorbaciov dasvidania ai no aim gonna druski to de dania. Ahahahahah Tovarisc Gorbaciov”. Siamo pronti a scommettere che anche questo motivetto pop cantato da un gruppo-meteora italiano nel 1987 sarà stato ascoltato nell’autoradio della scalcinata “Dyane” di Giancarlo, giovane giornalista pugliese protagonista del romanzo d’esordio della scrittrice sidernese Tiziana Marzano, di professione editor e agente letterario, dal titolo “Gorbaciov ti voglio bene” (2018, Algra editore).

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Una storia che sa del fruscio di manopole della sintonia e del volume di un’autoradio “Roadstar” fatte roteare freneticamente, del ticchettìo di macchine per scrivere elettriche, di personale e politico che si fondono e s’intersecano, perché nella provincia italiana di metà degli anni ’80 c’erano anche – per fortuna –  sacche di Resistenza ideologica, negli anni del disimpegno e dell’edonismo reaganiano.

Già, perché fare il giornalista rappresenta il sogno professionale di una vita, che Giancarlo realizza grazie al suo talento naturale e a una fede politica che gli permette di diventare redattore di un giornale, come si dice oggi, “politicamente esposto”.

Una vita soddisfacente, dal punto di vista professionale, ma che lascia poco spazio ad altro, compreso l’amore. Meglio due chiacchiere al bancone del bar dell’amico Morfeo e del suo strampalato fratellastro. Perché in ogni angolo della provincia italiana c’è sempre stato un “bar Mario” simile a quello cantato da Ligabue. Una vita che non ti permette di avere orari certi, e che sicuramente non agevola le frequentazioni extra-professionali, se non “a margine” di qualche evento da seguire per il giornale.

Una vita che un giorno ti regala l’incontro con Irene, una ragazza bellissima, “ a margine” – appunto – delle visita a Roma dell’allora segretario del Pcus Michail Gorbaciov, il rinnovatore che in nome dell’invocata “Perestrojka” e della “Glasnost” avrebbe cambiato il volto dell’Europa nello scacchiere internazionale degli anni a venire.

Un incontro troppo bello e una storia che fa provare l’amore vero a entrambi, ma la penna dell’autrice è troppo originale per un finale da “vissero tutti felici e contenti”, arricchendo il godibile narrato con una serie di colpi di scena e d’imprevisti che terranno il lettore col fiato sospeso dalla prima all’ultima pagina.

Non prima di avere riascoltato un’altra di quelle canzoni su cui Giancarlo e i sui coevi si saranno sicuramente imbattuti nel corso delle frenetiche ricerche di una stazione radio con la manopola della “Roadstar”. Quella di Luca Carboni che a un certo punto ricordava che “Dai cuori non si va più via: sono scatole perfette, in cui ritrovi sempre tutto”. Ecco, ci è venuta in mente leggendo con avidità le pagine di “Gorbaciov ti voglio bene”. E immaginiamo che sarà rievocata anche agli altri lettori di questo libro che verrà presentato il prossimo I giugno alle 18,30 nello spazio culturale “MAG. La ladra di libri” in corso Garibaldi, 281 a Siderno. Gianluca Albanese dialogherà con l’autrice.

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