Il Dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Catanzaro, diretto da Giuseppe De Vito e l’Istituto Superiore di Sanità hanno organizzato il convegno sul tema “Il Focolaio di Chikungunya in Calabria: criticità e prospettive”, che si svolgerà lunedì 21 maggio, con inizio alle ore 9:00, nella sala conferenze dell’Hotel “Perla del Porto” di Catanzaro Lido. I lavori si apriranno con i saluti del direttore generale dell’Asp di Catanzaro, Giuseppe Perri che accoglierà gli ospiti insieme al commissario Scura.
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Gli episodi a Guardavalle
Il rischio crescente legato alle malattie di importazione come chikungunya, dengue e zika e i recenti focolai autoctoni di chikungunya verificatisi alla fine della scorsa estate in Italia, come quello di Guardavalle Marina, sono argomenti di stretta attualità che si è ritenuto opportuno approfondire attraverso un convegno dedicato, che prevede relazioni frontali, tavola rotonda e un confronto/dibattito tra partecipanti e relatori. Un appuntamento fortemente voluto dall’Istituto Superiore di Sanità e dal suo direttore del Dipartimento delle malattie infettive Gianni Rezza.
L’importante evento, che rappresenta un’occasione di incontro tra le diverse professionalità che operano nelle strutture sanitarie del territorio nazionale sia a livello centrale che periferico, prevede il supporto e l’intervento di relatori che rappresentano dei punti di riferimento per la sanità pubblica, a livello locale e nazionale. Un appuntamento rivolto a tutto il personale dell’ASP per fornire innanzitutto un quadro generale del problema sanitario rappresentato dal virus chikungunya ma anche per un confronto costruttivo sugli elementi positivi e sulle criticità emerse nell’ambito della gestione dell’emergenza, e sulle misure preventive da mettere in atto nei prossimi anni per ridurre il rischio di nuovi eventi epidemici ed aumentare il livello di preparazioni a nuove possibili emergenze.
Come si manifesta la malattia
La chikungunya è una malattia virale, caratterizzata da febbre e forti dolori, che viene trasmessa all’uomo da zanzare infette. I vettori competenti per il virus chikungunya sono Aedes aegypti e Aedes albopictus, due specie attive durante il giorno che possono trasmettere anche altre importanti arbovirosi come dengue, febbre gialla e zika. Nei paesi non endemici, queste malattie a trasmissione vettoriale sono prevalentemente infezioni d’importazione e sono una diretta conseguenza del crescente numero di viaggiatori internazionali provenienti da aree endemiche. In Europa la prima epidemia di chikungunya si è verificata in Italia nel 2007, ed in seguito altri focolai sono stati segnalati in Francia nel 2010, 2014 e 2017. La scorsa estate il virus chikungunya ha causato due focolai epidemici, nel Lazio ed in Calabria, con un totale di 270 casi di infezione confermati.
Sorvegliare i casi
Un’adeguata prevenzione di possibili catene di trasmissione autoctona si basa principalmente sulla sorveglianza dei casi umani e sul controllo dei vettori. L’informazione alla popolazione, relativamente alle corrette norme di comportamento per contrastare la diffusione dei vettori, risulta sicuramente uno strumento determinante per una efficace prevenzione. In Italia è attivo dal 2010 un Piano Nazionale di sorveglianza e risposta alle arbovirosi trasmesse da zanzare della specie Aedes, con particolare riferimento ai virus chikungunya, dengue e zika. La sorveglianza dei casi importati di malattia si estende per tutto l’anno. Tuttavia, nel periodo di maggiore attività vettoriale (giugno-ottobre) il sistema di sorveglianza deve essere potenziato, in termini di tempestività e sensibilità, su tutto il territorio nazionale, per permettere l’identificazione rapida dei casi, ai fini dell’adozione immediata delle necessarie misure di controllo per ridurre il rischio di trasmissione.