Gio. Mar 28th, 2024

(invece ci sono tentativi puerili e velleitari di ottenere la visibilità e i riflettori)
Ho visto di una manifestazione indetta in pompa magna per difendere la libertà di stampa a Caulonia.
Intervengo da cittadino, non ho da difendere alcuno e non ho incarichi di sorta. Da cittadino di questo paese mi rifiuto di pensare che ci troviamo sotto una dittatura (come è stato detto in consiglio comunale dai “poveri oppressi”), o che, sotto questo aspetto, sia peggiorata la situazione rispetto ad altre gestioni della cosa pubblica. Anzi direi che abbiamo avuto di peggio. Ad esempio non c’è differenza con periodi in cui il sottoscritto in situazioni tragicomiche veniva inseguito dai vigili urbani, su ordine diretto del sindaco regnante nel 2012, dentro la sala del consiglio comunale perché attrezzato di una telecamera. Oppure quando mi toccava l’umiliazione di chiedere alla Presidentessa di allora l’autorizzazione per le riprese.
Osservo che oggi si sia scatenata una tempesta in un bicchiere d’acqua. Atteggiamenti pretestuosi e puerili. Faccio fatica a immaginare un amministratore o il sindaco che mandano gli agenti della digos a chiedere se i giornalisti presenti al consiglio comunale dello scorso 21 di maggio avessero l’autorizzazione a riprendere. Come faccio altrettanta fatica a immaginare gli agenti della digos che si fossero fatti dire dagli amministratori cosa avrebbero dovuto fare. C’era clima di tensione e sono certo che quegli agenti abbiano agito di loro spontanea volontà chiedendo l’autorizzazione a riprendere. Se poi gli operatori del giornalino on line hanno pensato di rinunciare alle riprese è un problema loro. Excusatio non petita accusatio manifesta, si direbbe in questo caso. E comunque i poverelli si sono emozionati e hanno voluto fare le vittime maltrattati dai cattivi poliziotti. È un clichè già conosciuto.
Per quanto riguarda le vicende cauloniesi più in generale: i miei compaesani conoscono bene fatti e misfatti della politica quanto meno degli ultimi 18 anni. Conoscono bene le persone e le vicissitudini, mandanti, burattinai e burattini del teatrino, (e qualora qualcuno non fosse ancora bene avveduto sono disponibile ad aggiornarlo). Invece darò la mia disponibilità per delucidare i giornalisti ignari e le persone che verranno da fuori su come stanno veramente le cose. Quali velleità di potere e mire politiche si nascondono dietro certe prese di posizione; i curricula e le vicissitudini di chi solleva strumentalmente polveroni in seguito a una tamarragine o a una stupidaggine detta da qualcuno su internet. (E sulle quali speriamo venga fatta luce da parte delle forze dell’ordine.) Di quali tradimenti e cambi di casacca si sono macchiati i più estremisti di sinistra, per una comoda posizione sul libro paga di soggetti chiacchierati e gestori di Centri per l’Identificazione e l’Espulsione di migranti. Su quale possa essere la stazza politica di chi fu capace di uscire con 65 voti dopo essere stata per cinque anni presidente del consiglio comunale.
Oggi a Caulonia non ci sono minacce o intimidazioni a ipotetici giornalisti. C’è piuttosto un cambio della guardia. Una soluzione di continuità rispetto ad un establishment che durava da almeno 15 anni e nel quale i poveri giornalisti oppressi ci sguazzano e si gongolano.
In queste situazioni di decantazione e di passaggio politico possono essere normali anche alcune pecche di ingenuità ed inesperienza da parte degli amministratori. Ma non siamo al tempo della repressione e del fascismo.
Dispiace che da parte degli oppressi giornalisti si siano coinvolte e tirate perla giacchetta persone per bene e che non conoscono le vicende cauloniesi. Avremo modo di chiarire e far valere lo spessore e la stima che il paese possiede e merita. Personalmente nei giorni scorsi avevo provato a tendere la mano e a chiedere che si andasse verso un tempo della concordia, per il bene di tutti; ma evidentemente c’è una certa sordità.
Almeno, per favore, non si offenda l’intelligenza e la dignità di Caulonia.
bruno grenci 5 giugno 2018

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