Il Modello Riace è a rischio. Trecento persone, di cui ottanta bambini, attendono che il Comune ionico si veda assegnate le risorse economiche indispensabili per il proseguimento del progetto di accoglienza e integrazione, che negli ultimi anni ha consentito oltre all’inserimento nel tessuto sociale e produttivo dei rifugiati, anche la rinascita economica del borgo.
Continua dopo la pubblicità...
“Ormai sono oltre due anni che il sindaco Mimmo Lucano non può più contare su strumenti finanziari idonei a portare avanti un piano lungimirante di convivenza fra popoli e fusione di differenti esigenze, trasformando quello che gran parte degli amministratori considerano un problema in una risorsa, donando una speranza a chi fugge dalla fame e dalle guerre e rivitalizzando un territorio che si stava spopolando – dichiara il segretario generale della Cgil di Reggio Calabria – Locri, Gregorio Pititto –, senza dimenticare gli operatori che con professionalità e dedizione ogni giorno rendono possibile quella “utopia della normalità” in cui l’integrazione non è un miraggio e l’accoglienza di emergenza si trasforma in programmi di inclusione durevoli”.
“Per ragioni di chiara matrice umanitaria, non è pensabile che lentezze burocratiche inficino un sistema lodato a livello internazionale, anche perché la Prefettura di Reggio Calabria è da sempre sensibile e tempestiva innanzi a problematiche di simile natura – spiega Pititto – Pertanto, confidando nella celere definizione da parte del Palazzo del Governo delle istruttorie propedeutiche alla erogazione dei fondi stanziati per Riace, la Cgil si stringe attorno al sindaco Lucano e a tutta la popolazione residente a Riace”.
IL SEGRETARIO GENERALE DELLA CGIL REGGIO CALABRIA – LOCRI
GREGORIO PITITTO