Gio. Apr 18th, 2024

Un lettore (come vediamo dalla foto allegata) ci comunica di aver intravisto stamani  nella locride, nelle acque del mar Jonio, “la nave più bella del mondo”, così definirono la Amerigo Vespucci – utilizzando l’alfabeto Morse – i marines della portaerei americana Uss Independence quando nel 1962 incrociarono la sua rotta nel cuore del Mediterraneo. Secondo alcune indiscrezioni l’unità navale più anziana della Marina Militare, che porta il nome dell’esperto navigatore fiorentino vissuto a cavallo tra il XIV e il XV secolo, attraccherà (salvo imprevisti dell’ultima ora ndr) il prossimo 8 giugno al porto di Palermo dove resterà ormeggiata fino al’11. Ancora non è stato reso noto le modalità e gli orari in cui sarà possibile salire a bordo della nave. Sicuramente ulteriori dettagli saranno forniti nei prossimi giorni. Il vero “motore” della nave – come affermano dalla Marina Militare – sono i 264 militari che viaggiano a bordo, tra cui un palermitano.  Si tratta di una nave a vela (equipaggiata con un motore elettrico ausiliario) da cui si ergono tre alberi verticali (il trinchetto, la maestra e la mezzana) tutti dotati di pennoni e vele quadre. Più il bompresso a prora che funge da quarto albero. Ha una lunghezza di 101 metri (82 al galleggiamento), una larghezza di 15,5 metri e un pescaggio di 7,3 metri. La sua costruzione è iniziata nel maggio del 1930, prima del varo ufficiale nove mesi dopo. A fare da madrina Elena Cerio, la giovane figlia del colonnello del Genio navale Oscar Cerio, direttore del cantiere navale di Castellammare di Stabia. Da quando lo scafo è entrato in acqua la nave è stata sempre utilizzata per l’addestramento dei marinai, fatta eccezione per il 1940 (a causa di eventi bellici) e per altri tre anni durante i quali sono stati effettuati lavori straordinari di manutenzione. Dal 1931 al 2013 sono state effettuate 79 campagne di istruzione a favore degli allievi della 1^ classe dell’Accademia navale, che hanno solcato i mari del Nord Europa, del Mediterraneo e spingendosi fino all’Atlantico orientale, al Nord e al Sud America. A queste si aggiungono due “classi” durante l’unica circumnavigazione del globo tra il 2002 e il 2003, quando l’Amerigo Vespucci venne stata coinvolta nell’organizzazione dell’America’s Cup in Nuova Zelanda. A prua della nave si trova la polena, una decorazione in legno che rappresenta Amerigo Vespucci ed è stata realizzata in bronzo dorato. Caratteristica della nave sono i fregi di prora e l’arabesco di poppa, in legno ricoperto di foglia d’oro zecchino. L’unità è dotata di ben 11 imbarcazioni: due motoscafi, uno dei quali riservato al Comandante, due motobarche, due motolance, quattro palischermi a vela e a remi utilizzati per l’addestramento degli allievi, e la baleniera, anch’essa a remi e a vela, tradizionalmente riservata al comandante con un armo di soli ufficiali. Il motto della Vespucci è “Non chi comincia ma quel che persevera”, assegnato nel 1978. Originariamente era “Per la Patria e per il Re” (già appartenuto allla precedente imbarcazione che portava il nome del navigatore fiorentino) sostituito una prima volta, dopo la seconda Guerra mondiale, con “Saldi nella furia dei venti e degli eventi” e infine con quello attuale.

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