Ven. Mar 29th, 2024

Sacko era un attivista dell’Usb. Durissimo attacco del sindacato al ministro. Che commenta la sparatoria: «La violenza non è mai una risposta»

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Era un attivista dell’Unione sindacale di base Soumaila Sacko, migrante maliano di 29 anni ucciso a colpi di fucile ieri sera in provincia di Vibo Valentia. Lo confermano fonti sindacali.
E proprio l’Unione sindacale di base ha lanciato uno sciopero dei braccianti per lunedì 4 giugno dopo la morte migrante.

USB: «COLPA DELLA DOTTRINA SALVINI» Il sindacato ha anche commentato duramente le recenti dichiarazioni del ministro dell’Interno Matteo Salvini. «“È finita la pacchia”, la Dottrina di Matteo Salvini, ha fatto scorrere il primo sangue ieri sera in Calabria, il sangue di Soumaila Sacko, sempre in prima fila nelle lotte dell’Unione sindacale di base per i diritti sindacali e sociali dei braccianti. Soumaila è stato ucciso da una delle fucilate sparate da sconosciuti da una sessantina di metri di distanza. Un tiro al bersaglio – diversi i colpi esplosi – contro “lo straniero”, il nero cattivo da rispedire nel paese d’origine. Il triste seguito delle parole pronunciate dal nuovo ministro di polizia». Soumalia e gli altri due migranti feriti vivevano nell’area della tendopoli di San Ferdinando in cui soggiornano i braccianti impegnati nei campi nella piana di Gioia Tauro. Nella zona sono oltre 4000 i braccianti tutti migranti durante la stagione di raccolta, distribuiti in vari insediamenti e utilizzati come manodopera nella raccolta degli agrumi a basso costo dai produttori di arance, clementine e kiwi. La maggior parte si concentra a San Ferdinando dove permangono gravi carenze igienico sanitarie a livello abitativo. «Tutto questo a Salvini non interessa – scrive Usb -. Troppo impegnato a minacciare a destra e a manca: i migranti, le ong, il sindaco di Riace perché si schiera con gli ultimi. A Salvini l’Unione Sindacale di Base manda a dire che Usb si schiera compatta con i migranti della piana di Gioia Tauro, con tutti i migranti in fuga da guerre e miseria, e non permetterà che in Italia abbia diritto di cittadinanza la sua Dottrina neofascista e razzista. La prima risposta è lo sciopero dei braccianti proclamato da Usb per lunedì 4 giugno, con assemblee in tutti i posti di lavoro. Usb si stringe compatta alla famiglia di Soumaila e ai suoi compagni e fornirà loro l’assistenza legale per fare giustizia».

SALVINI: LA VIOLENZA NON È LA RISPOSTA «Non è mai la violenza la risposta per risolvere alcun tipo di problema. Voglio lavorare per cambiare le leggi perché troppo spesso puniscono persone perbene e premiano i delinquenti». Così il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, arrivato a Catania commenta la sparatoria di Vibo Valentia in cui è rimasto ucciso un migrante maliano.

 

MAGORNO,DA SALVINI CONTENUTI NON CONSONI A MINISTRO
“Ci auguravamo che Salvini, dopo la nomina a ministro, smettesse i toni urlati da campagna elettorale e la propaganda rabbiosa. E, invece, nelle sue prime 24 ore da ministro, ci ha riservato una collezione di slogan non consoni a chi ha la responsabilità del ministero dell’Interno”. Lo afferma, in una nota, il senatore del Pd, Ernesto Magorno. “Prima il video – prosegue Magorno – in cui definisce uno zero il sindaco di Riace, Mimmo Lucano, reo ai suoi occhi di aver realizzato un modello di accoglienza e integrazione. Poi si è precipitato su un palco della campagna elettorale per le amministrative, invece di iniziare a esercitare il suo ruolo istituzionale nelle stanze del Viminale, e ci ha consegnato un altro spot: ‘per gli immigrati la pacchia è finita’. Contenuti e modi non consoni a chi ricopre una delle più alte cariche dello Stato”. “È bene chiarire – sostiene ancora il parlamentare del Pd – che se anche un ministro della Repubblica, con i suoi modi spiccioli, incitera’ all’odio, in Italia ci sarà sempre qualcuno pronto a seminare i valori della solidarietà e dell’uguaglianza, dell’accoglienza e della civiltà. Punto su punto, reagiremo, facendoci forti della cultura democratica e antifascista che ha reso grande il nostro Paese”.

 

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