Ven. Apr 19th, 2024
“Ancora ritardi e calma piatta sui pagamenti Psr agli agricoltori. La verifica dei fatti e delle cifre dimostra che permangono inefficienze dei sistemi informatici che stanno causando un notevole stato di difficoltà finanziaria alle imprese agricole. I pagamenti dei premi Psr e della Pac per le annualità 2016 e 2017 ad oggi non corrisposti quotano la ragguardevole somma di circa 100 milioni di euro”. E’ quanto si afferma in un comunicato di Coldiretti Calabria.
“Una prima considerazione è d’obbligo. Il ‘potere amministrativo – prosegue il comunicato – è sottomesso irrazionalmente, ad algoritmi e criteri di verifica delle misure sbagliati e incroci con altre banche dati pubbliche non funzionanti. Spacchettando poi ed entrando ancora di più nei numeri, i premi del Psr relativi a superfici e zootecnia, riguardano oltre 26mila domande per ciascuna delle annualità interessate (2016-2017). Solo nel 2016, sono state circa 9mila le domande liquidate a saldo e ancora restano da pagare circa 20 milioni di euro. Mentre per il 2017 sono state liquidati acconti per una spesa di circa il 30% del totale ammesso (circa 100 milioni di euro l’anno). Andando a leggere in profondità, emerge che la maggiore consistenza del credito, è vantato proprio dalle imprese che praticano agricoltura integrata, con coltivazioni arboree frutticole in aree a rischio erosivo e da quelle zootecniche che allevano animali a rischio di estinzione (podolica, ovi – caprini e suini autoctoni)”.
“In buona compagnia, si fa per dire, – è detto ancora nella nota – ci sono gli allevamenti che dal 2016 hanno realizzato nuovi investimenti per innalzare il livello di benessere degli animali. Il paradosso dei mancati pagamenti per le aziende zootecniche, è che il concepito sistema di controllo e verifica dei criteri di ammissibilità dei premi (previsti dal Psr, per singola misura) automatizzato, non è in grado di decifrare la pluralità sproporzionata di indicatori e nel caso della zootecnica non acquisisce i dati dalla Banca Dati Sanitaria Nazionale. Cioè gli animali esistono, sono registrati nella Banca Dati, sono stati controllati dalle Asp, sono stati effettuati sopralluoghi aziendali, ma non si possono pagare perché il sistema automatizzato ‘non li vede'”.
“Non è più tollerabile – sostiene Pietro Molinaro, presidente di Coldiretti Calabria – questo stato di incertezza, di indefinitezza e anche di grande indifferenza”.
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