Gio. Apr 25th, 2024

La pista ciclabile realizzata nel centro cittadino rimane una realtà scomoda che bisogna in qualche modo assolutamente cancellare. E’ stata certamente l’opera pubblica maggiormente criticata dell’ultimo decennio, non solo e non tanto perchè “figlia” di un progetto che non ha convinto nessuno sin dall’inizio perchè decisamente inadatto alla realtà comunale, ma anche perchè per realizzarla si è semidistrutta una piazza ( Piazza stazione) che era un fiore all’occhiello della cittadina e perchè in molti tratti si è ridotta senza motivazione positiva la carreggiata stradale compromettendo una circolazione stradale prima migliore. La sua realizzazione è stata subito osteggiata dalla cittadinanza anche perchè la Pista ciclabile, che arriva addirittura ad attraversare buona parte del centro abitato anche in zone decisamente inutili, non solo non serve a nulla. Non corrisponde neppure alle esigenze progettuali – secondo le intenzioni doveva servire a raggiungere con la bicicletta scuole, strutture ed edifici pubblici – ma ha, invece, penalizzato la circolazione degli automezzi. La verità è, infatti, che molte strade sono state inutilmente ristrette senza che la pista venga utilizzata se non , in qualche caso, come parcheggio per le autovetture. E’ stata, ed è ancora, peraltro, una “patata bollente” che l’attuale amministrazione guidata da Pietro Fuda si è ritrovata quando ormai la sua fase realizzativa era agli sgoccioli senza aver potuto fare niente per evitarla. Lo stesso sindaco Pietro Fuda, d’altra parte, piu’ volte in occasioni pubbliche , ha detto che la pista in questione doveva essere decisamente rimossa o comunque modificata in molti dei suoi tratti. E sono in tanti, tra i cittadini, a chiedersi quando si potrà dar mano ai necessari cambiamenti visto che, a quanto è dato sapere, l’amministrazione comunale non può intervenire perchè non è stato completato l’iter burocratico relativo al suo collaudo. Un fatto, questo, che potrebbe sembrare un assurdo ma, da queste parti, è. invece, di routine. Basti pensare alla pista ciclopedonale realizzata nel vicino ponte che divide Marina di Gioiosa da Siderno , altra stortura di proporzioni colossali che da anni rimane, malgrado le proteste della cittadinanza, segno evidente dell’inefficienza pubblica. E di inutile sperpero economico. Per tornare alla pista ciclabile sidernese la prima incombenza necessaria sarebbe, intanto, quella di togliere nell’immediato, dall’asfalto, i “birilli” che occupano la carreggiata. Intanto, visto che la pista non viene usata servono solo a limitare i parcheggi delle auto ed impediscono la circolazione delle auto. Senza la presenza dei “birilli” i danni rimarrebbero limitati. E, una volta eliminate queste inutili barriere, si potrebbero anche rivedere alcune scelte viarie fatte negli ultimi tempi relative a nuovi sensi unici che non hanno molto convinto la cittadinanza. Anche in questo la “pista” si porta appresso ulteriori responsabilità. Una riorganizzazione del sistema stradale deve essere sviluppato per garantire che gli interventi, nella loro complessività, siano in grado di produrre un miglioramento funzionale dell’intero sistema generale della circolazione. E sino a quando esisterà l’attuale pista ciclabile ciò – è evidente – non sarà possibile. Del caso si è interessato ieri sera su “Striscia la notizia”, in onda su Canale 5 il giornalista di origini calabresi Luca Galtieri nell’ambito della sua seguitissima rubrica “ma perchè?”.

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