Ven. Apr 19th, 2024

Strana la politica. Anche quando si riesce a trovare il sistema per risolvere un problema di cui tutti invocano, da decenni, la necessità di soluzione- soprattutto i cittadini affezionati alla loro città – , le polemiche si susseguono alle polemiche. Ecco che dopo le recenti vicende del consiglio comunale sulla decisione di abbattere il tremendo sconcio dell’ex pastificio Cataldo ubicato sul lungomare (per far posto ad un nuovo campo di tennis, aspetto questo certamente secondario ma motivo scatenante della diatriba) e la successiva presa di posizione del Circolo Pd seguita da una pesante replica del Circolo del Tennis, arriva anche una nuova “stilettata” nei confronti dell’amministrazione comunale da parte di Forza Italia.” E’ ormai chiaro – scrivono i forzisti – che il nostro consiglio comunale è diventato, per gli amministratori locali, terreno fertile dove seminare scelte incomprensibili…la terra di nessuno dove tutto sembra possibile ed in cui, purtroppo, vengono prese decisioni per le quali la nostra comunità sarà chiamata a pagare, nel prossimo futuro, un prezzo caro ed amaro”. Quindi dopo aver ricordato che fra i diversi punti all’ordine del giorno, c’era il progetto di fattibilità tecnico-economica per lavori di “Riqualificazione e ampliamento del Tennis Club di Siderno”, da realizzare attraverso l’esproprio e l’adozione della variante urbanistica per la zona dell’ex pastificio Cataldo, posto al centro del Lungomare cittadino” definisce la decisione “ inspiegabile, diremmo assurda secondo il comune buon senso (presa con 7 voti favorevoli e 6 contrari), in evidente contrasto con qualsiasi idea di progettualità virtuosa e di sviluppo urbano intelligente”. Poi Forza Italia sottolinea che “ il luogo si trova in una area nevralgica al centro del Lungomare delle Palme e che, una volta riqualificato, potrebbe rappresentare un volano per il rilancio sia del lungomare, che dell’intera città”. La nota chiarisce che “come ribadito, con fermezza e chiarezza, dal consigliere Pietro Sgarlato”, Forza Italia è assolutamente favorevole “alla bonifica, alla riqualificazione e alla conseguente valorizzazione del sito”, tuttavia, aggiunge, “ appare incomprensibile come sia possibile programmare un investimento di circa 750,000,00 euro (somma prevista tra indennità di esproprio ed oneri vari), senza sapere dove e come verranno reperiti i fondi ma, soprattutto, prendere la decisione, a dir poco discutibile, di destinare quei luoghi a totale beneficio di un’associazione sportiva privata (T. C. di Siderno)”. Giusto ricordare, a questo proposito che Gazzetta ha già pubblicato la pesante replica in merito a questa affermazione – già fatta dal Pd – da parte del Circolo del Tennis club. Quindi la nota di Forza Italia aggiunge “ Non intendiamo strumentalizzare l’increscioso episodio riguardante i legami tra alcuni consiglieri di maggioranza ed i componenti del direttivo di quella associazione sportiva, elemento messo già in luce dal consigliere Vincenzo De Leo; tuttavia, il sospetto che possano esistere altri interessi dietro questa incomprensibile operazione appare fondato ed è supportato dalla considerazione che, scelte tanto importanti e di sicuro impatto per il futuro della comunità, dovrebbero essere prese operando una preventiva discussione politica fra le varie forze presenti in consiglio; un confronto serio e condiviso senza bisogno di operare forzature o sottoporre decisioni già prese al di fuori dei luoghi istituzionali preposti”. Quindi le domande chi ha interesse alla costruzione di un terzo campo da tennis sul Lungomare, quando già ne esistono due di cui uno riconvertito a campo di calcetto? Dove verranno reperiti gli ingentissimi fondi per effettuare la realizzazione di questa struttura sportiva ? Perché l’Ente dovrebbe indebitarsi per effettuare l’esproprio di beni che, a breve, potrebbero essere definitivamente confiscati ed essere acquisiti a costo zero? Sono state fatte valutazioni serie e cercate soluzioni alternative per un utilizzo più consono dell’area e quali progetti esistono in merito? Nella parte finale del documento si ricorda, quindi, che i consiglieri Vincenzo De Leo e Pietro Sgarlato, dopo una inutile quanto accesa discussione, hanno deciso di abbandonare in segno di protesta i lavori del consiglio. La querelle, dunque, giusta o sbagliata che sia, continua.

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