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Il 14 luglio è entrato ufficialmente in vigore il decreto Dignità, primo atto normativo di peso del governo Lega-M5s pubblicato in Gazzetta Ufficiale il giorno precedente. Dopo le ultime correzioni, le modifiche di fatto al Jobs act targato Renzi-Poletti entrano in vigore, in attesa delle possibili modifiche durante l’iter parlamentare di conversione in legge.

Stretta sulla durata dei contratti a termine, tornano le causali dopo il primo rinnovo e aumentano i contributi per finanziare la disoccupazione. Nel testo anche lo stop alla pubblicità dei giochi e le penalizzazioni per chi riceve soldi pubblici e delocalizza.

CONTRATTI A TERMINE
La stretta sui contratti a tempo determinato mira a disincentivarli per favorire e accelerare la transizione ai contratti stabili. Si rivede la liberalizzazione dei contratti di Poletti:

Durata:

Senza causale: il contratto a tempo determinato può avere una durata di 12 mesi.

Con causale: contratto di durata mai superiore ai 24 mesi, solo in presenza di almeno una delle seguenti condizioni:

1) esigenze temporanee e oggettive, estranee all’ordinaria attività;

2) esigenze sostitutive di altri lavoratori;

3) esigenze connesse a incrementi temporanei, significativi e non programmabili, dell’attività ordinaria»;

Proroghe e rinnovi: Ad eccezione dei lavori stagionali il rinnovo del contratto a termine è ammesso liberamente nei primi 12 mesi, successivamente solo in caso di presenza delle causali. Le proroghe del contratto a termine possono essere solo 4 e non più 5.

Decadenze e tutele: Il lavoratore ha tempo 180 giorni per impugnare il contratto a termine dalla sua conclusione e non più 120.

Applicazione: le disposizioni del decreto si applicano ai contratti di lavoro a tempo determinato stipulati successivamente alla data di entrata in vigore del decreto, nonché ai rinnovi e alle proroghe dei contratti in corso alla medesima data.

Contributo addizionale: Il contributo addizionale a carico del datore di lavoro pari al’1,4% sulla retribuzione imponibile ai fini previdenziali è aumentato di 0,5 punti percentuali in occasione di ciascun rinnovo del contratto a tempo determinato, anche in somministrazione.

LICENZIAMENTI INGIUSTIFICATI
Le indennità minime a carico del datore di lavoro passano da 4 a 6, quelle massime da 24 a 36.

REDDITOMETRO
Il decreto ministeriale che elenca gli elementi indicativi di capacità contributiva attualmente vigente non avrà più effetto per i controlli ancora da effettuare sull’anno di imposta 2016 e successivi.

SPESOMETRO
Previsto il rinvio della scadenza per l’invio dei dati relativi al terzo trimestre del 2018 al 28 febbraio 2019. Per coloro che hanno optato per gli invii semestrali, i termini sono fissati al 30 settembre 2018 per il primo semestre e al 28 febbraio 2019 per il secondo semestre.

SPLIT PAYMENT
Abolizione dello strumento per le prestazioni di servizi rese alle pubbliche amministrazioni dai professionisti i cui compensi sono assoggettati a ritenute alla fonte a titolo di imposta o a titolo di acconto.

CONTRASTO ALLA DELOCALIZZAZIONE
Le aziende beneficiarie di aiuti di Stato per investimenti produttivi che delocalizzano l’attività in Stati non appartenenti all’Unione europea entro 5 anni dall’erogazione dell’aiuto di Stato decadano dal beneficio, che dovrà essere restituito con interessi maggiorati fino a 5 punti percentuali.

LOTTA ALLA LUDOPATIA
Stop alla pubblicità e alla sponsorizzazioni per il gioco d’azzardo. Non vedremo più gli spot sul lotto, sulle scommesse sportive, i gratta e vince, le slot o i giochi e casinò online e via dicendo: un modo per far sì che si diffondano il meno possibile le ludopatie. Si prevede anche un aumento del prelievo erariale sulle slot: lo 0,25% dal prossimo settembre, uno 0,25% aggiuntivo dal prossimo maggio.

Luigi Errigo

Consulente del Lavoro

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