Ha avuto il via mercoledi scorso e proseguirà fino a domani il progetto “Africa-Italia. Punto di contatto”. Si tratta di un laboratorio di arte pubblica, a cura di Kader Diabate e Daniela Maggiulli, che non ha finalità speculative ed ha come scopo primario quello di perseguire l’interesse generale della comunità alla promozione umana ed all’integrazione sociale attraverso la gestione di servizi formativi, educativi e lo svolgimento di attività culturali. A prendervi parte numerosi ospiti dell’accoglienza di Riace, Camini e Stignano. Teatro di questa brillante iniziativa è l’Antiquarium di Monasterace che accoglie vari tipi di reperti e manufatti e che custodisce e conserva i resti dell’antica città magnogreca ritrovati durante le numerose campagne di scavo. La visita guidata è curata dall’archeologo prof. Francesco Cuteri, scopritore, tra le altre cose, della “Casa del Drago”: si tratta di un mosaico pavimentale raffigurante un mostro marino realizzato con tessere policrome. Nei giorni scorsi anche una lezione sull’arte e la cultura africana.
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ALESSANDRA BEVILACQUA|redazione@telemia.it