Gio. Apr 25th, 2024

“E’ per Te, questo  bacio nel vento, Te lo manderò lì con almeno altri cento … E’ per Te questo fiore che ho scelto, Te lo lascerò lì sotto un cielo coperto …”

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Così, sulle note della canzone “Sta passando novembre” di Eros Ramazzotti, gli amici di Rocco Marando lo hanno voluto salutare all’uscita dalla Chiesa del suo paese, dopo il rito funebre.

Non appena Rocco è stato accompagnato fuori dalla Chiesa, tra lo scroscio degli applausi ed il silenzio delle lacrime delle tantissime persone presenti, i suoi amici hanno lasciato andare verso il cielo tantissimi palloncini bianchi, compagni di un viaggio verso l’infinito.

Dopo il volo dei palloncini, il feretro ha sostato per tutto il tempo della canzone lì, come se Rocco stesso volesse ringraziare i suoi amici del bellissimo pensiero che avevano avuto per lui.

La bara del giovane, portata a spalla da alcuni amici, era ricoperta di fiori bianchi sopra i quali il papà di Rocco, Antonio Bruno,  ha lasciato la t-shirt  che usava per andare in moto, regalando al figlio qualcosa a cui teneva molto.

Un simbolo di un legame speciale, un legame che  li ha tenuti uniti come padre e figlio, ma anche nel lavoro, così come negli hobbies preferiti, la caccia e la motocicletta, che praticavano sempre insieme, fino a domenica scorsa, quando insieme sono andati ad un moto raduno a Reggio Calabria.

Di quel giorno il papà di Rocco conserva una bellissima foto insieme al figlio; un ricordo che rimarrà indelebile nel cuore e negli occhi di questo papà, che vuole avere l’immagine di suo figlio felice, mentre insieme a lui faceva quello che più gli piaceva.

La passione per le moto ha accompagnato Rocco anche nell’ultimo suo viaggio.

Nel caldo pomeriggio del 19 luglio, per dargli l’ultimo saluto terreno c’era un folto gruppo di motociclisti del moto club “Biker” di Gerace, di Gioiosa Jonica e del moto club “Magna Graecia” di Locri.

Le moto, che durante il passaggio di Rocco, dalla sua casa alla Chiesa, erano rimaste silenziose e ferme, in segno di rispetto, nei suoi confronti e della sua famiglia, dopo l’uscita dalla Chiesa i motociclisti hanno salutato il loro giovane amico, suonando con il clacson.

Un suono lungo finché tra infiniti baci al feretro, Rocco è stato messo nella macchina che lo ha trasportato al cimitero.

Nel suo ultimo viaggio, Rocco non era solo, non c’erano solo il papà Antonio Bruno, la mamma Maria Francesca e la sorella Roberta, ma ad accompagnarlo c’erano anche tutti i suoi amici motociclisti, che hanno aperto la strada ad un corteo funebre davvero interminabile.

Tantissimi, tra amici e parenti, non hanno potuto fare a meno di stare vicino alla famiglia di Rocco fino al momento della  sepoltura.

Senza dubbio, l’affetto e la vicinanza, che questa famiglia ha ricevuto da quando tragicamente è venuto a mancare Rocco, non verranno meno nei giorni a venire, ma saranno sempre più forti, perché, anche se è vero che l’assenza di Rocco nessuno potrà colmarla, l’amore di amici e parenti saranno per questa famiglia, distrutta dal dolore, fonte di ristoro per l’immensa sofferenza.

Elena Gratteri

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