Mar. Mar 19th, 2024

Il “Milleproroghe” approvato al Senato taglia rispettivamente 35, 58 e 17 milioni per Cosenza, Reggio Calabria e Catanzaro. Occhiuto, Falcomatà e Abramo protestano: «Una scelta scellerata»

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Il primo a intervenire è stato Mario Occhiuto, nella (doppia) veste istituzionale di sindaco di Cosenza e delegato Anci all’Urbanistica e ai Lavori pubblici. Poi, nel corso della giornata, quello che era un venticello si è trasformato in una rivolta. E a Cosenza si sono unite Catanzaro e Reggio Calabria. Occhiuto, Falcomatà e Abramo, per una volta, messi d’accordo da una decisione del governo, quella di «bloccare con il “Milleproroghe” al Senato 3,8 miliardi di euro attivati dal “Piano periferie”, stracciando impegni già firmati (copyright di Mario Occhiuto)». Si tratta, spiega il primo cittadino di Cosenza, di «un grande passo indietro nel processo di trasformazione delle città italiane soprattutto da un punto di vista culturale e sociale. Dopo i tanti decenni che in passato avevano visto un’espansione delle nostre città in modo indiscriminato e speculativo con la creazione di periferie degradate e insicure, si era finalmente arrivati a destinare risorse su progetti di rigenerazione urbana. Ma tutto ciò oggi è compromesso da una politica disfattista. È veramente paradossale assistere al tentativo di storno di risorse a danno di tutte le città italiane su programmi di tale interesse culturale e strutturale».
Per la città dei Bruzi si tratta di 35 milioni destinati alla rigenerazione urbana delle periferie. Cinque erano (a questo punto) i progetti per il Piano periferie e Agenda urbana: lungo il Fiume Crati da Vaglio Lise al centro storico, via Popilia ultimo Lotto, San Vito Basso, San Vito Alto e contrada Caricchio, con un’attenzione particolare per la sicurezza urbana.
A Reggio Calabria il taglio delle risorse è ancora più ingente: 58 milioni di euro in meno che fanno infuriare Giuseppe Falcomatà. «La sospensione delle convenzioni per le erogazioni previste dal bando periferie da parte del Governo – dice il sindaco – è un atto grave e incomprensibile» e «significa per il nostro territorio un taglio complessivo di 58 milioni di euro, un investimento da 18 milioni progettato dal Comune di Reggio Calabria sulla cintura collinare di Podargoni e dei centri limitrofi e ben 40 milioni che erano invece destinati agli investimenti programmati dagli altri Comuni del territorio metropolitano. Progetti avviati attraverso un percorso di ascolto e condivisione con il territorio, che adesso rischiano di andare in fumo a causa di questa scelta incomprensibile sulla quale chiediamo venga fatta immediatamente chiarezza». Per Catanzaro, invece, i milioni evaporati “grazie” al Milleproroghe sono 17. Bisognerà stralciarli da quello che Abramo definisce «ampio programma di riqualificazione delle aree degradate». Una scelta, quella della maggioranza di governo, «scellerata» perché sospende «atti già firmati dalla Presidenza del Consiglio e dagli enti interessati e convenzioni in virtù delle quali le amministrazioni hanno avviato attività di progettazione con relativi oneri a carico. Ricordo, infatti, che proprio qualche giorno fa l’amministrazione comunale ha inviato alla Presidenza del Consiglio i quindici progetti esecutivi relativi ad interventi di riqualificazione e potenziamento di servizi e infrastrutture che cambieranno in maniera radicale il volto dei quartieri Corvo, Pistoia, Aranceto e Fortuna».
Uno stop di due anni, per il sindaco Abramo «significherebbe mettere una pietra tombale su un programma che, grazie anche alla fondamentale collaborazione dei privati e alla luce delle condizioni sempre più difficili della casse comunali, consentirebbe di restituire piena funzionalità e decoro a strade, aree a verde, scuole e palazzetti, oltre che garantire la piena sicurezza e il controllo in aree a rischio del nostro territorio» Il rischio è quello di una «cancellazione vera e propria nella prossima legge finanziaria». A quel punto bisognerebbe azzerare davvero tutti i progetti.

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