Gio. Apr 25th, 2024

Ritengo – sommessamente – che le uniche infiltrazioni che vorranno verificare, saranno quelle derivanti dalle piogge ed insistenti sul soffitto della Casa Municipale. Scherzi a parte! Ragionerei sulla pericolosità di una norma, che assicura completa discrezionalità all’Autorità che deve provvedere. Si tratta di una normativa dai concetti estremamente elastici e generici, che presentano un ridottissimo grado di significatività e concludenza. Si tratta, in sostanza, di ragionare su presupposti che difettano di tipicità in ordine a fatti e/o atti antigiuridici. La lacunosità del vigente quadro normativo, tra l’altro, è dimostrata dal fatto che presso Camera e Senato sono giacenti ben 12 disegni di legge. Una cosa è pacifica: per giungere allo scioglimento del Consiglio Comunale, occorrono elementi di fatto precisi, univoci, concreti, rilevanti! Ma, specie, occorre che l’iter argomentativo intrapreso per raccordare siffatti elementi, sia connotato da assoluta logicità. Perché intendo concentrarmi specificamente sull’analisi di detti lemma? Perché è illogico alimentare un dubbio di collusione o comunque condizionamento – risolvibile in in una pressione della criminalità tale da incidere sul libero esercizio del mandato elettivo garantito dall’art. 51 della Costituzione -, laddove sussistono elementi precisi, concreti, univoci e rilevanti idonei a legittimare il contrario. La scena è questa: un Sindaco cui viene incendiata l’abitazione; un consigliere cui viene crivellata, a colpi di pistola, l’automobile;un Vicesindaco il cui figlio e genero – partecipi di una cooperativa sociale – si vedono incendiato un mezzo proprio dell’associazione! Ed allora, potrebbe mai discorrersi di elementi precisi, univoci, concreti e rilevanti, cementati da un iter argomentativo logico, idonea a legittimare un eventuale scioglimento, laddove vi è una secca smentita all’origine da altre situazioni di fatto – questi sì – precisi, univoci, concreti e rilevanti? Valuto, seriamente, di rassegnare le dimissioni direttamente nelle mani del Prefetto poiché sono disgustato dall’idea che il mio Comune possa essere marchiato da una simile dicitura: “Comune sciolto per Mafia”. Sono disgustato – altresì – di vivere in una terra maledetta in cui non può farsi politica ed impresa perchè la buona riuscita di un qualcosa deve essere sempre e necessariamente legata alla criminalità.

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Vincenzo Sorgiovanni consigliere comunale di Stilo sulla commissione d’accesso al comune

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