Mer. Apr 24th, 2024

Le Statue toccheranno varie parrocchie prima di tornare “a casa”

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Una “peregrinatio” per i Santi Medici Cosma e Damiano a conclusione del restauro eseguito presso il laboratorio di “Arte e Fede” della Cittadella Vescovile di Gerace. Questo quanto stabilito in sede diocesana tra il vescovo, monsignor Francesco Oliva, e il rettore del santuario di Riace Don Giovanni Coniglio e dai componenti del consiglio di amministrazione del santuario stesso. Tale evento è caraterizzato dal percorso che le due statue dei santi taumaturghi effettueranno da Gerace per il rientro nella chiesa di Santa Maria Assunta. I lavori, avviati lo scorso 22 luglio, si concluderanno nei prossimi giorni giusto il tempo per consentire l’avvio dei festeggiamenti dei due santi che si concluderanno il prossimo 27 settembre. Nel corso dei lavori dei restauri, a cura di Giuseppe Mantella e sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza alla Belle Arti di Reggio Calabria attraverso l’ispettrice di zona Daniela Vinci, sono emersi importanti novità sotto il profilo storico-artistico al momento tenute sotto stretto riserbo. Le sculture in legno dei due Martiri già in passato erano stati oggetto di interventi conservativi ma quello di oggi si è rivelato si estremo interesse sotto il profilo della datazione e della attribuzione. Al più presto, ci è stato assicurato, saranno resi noti i risultati ottenuti. La devozione ai due Santi è tale che anche durante i giorni di permanenza presso il laboratorio di Gerace c’è stato un via vai di fedeli e pellegrini che non trovando i due Santi nella loro chiesa si sono recati presso il luogo del restauro. Gli stessi lavori sono stati costantemente seguiti, oltre che dal presule della chiesa di Locri, anche dal direttore dell’ufficio diocesano dei beni culturali, don Fabrizio Cotardo, e dal coordinatore del progetto “Arte e Fede” don Angelo Festa. Le due opere risultano realizzate da Nicola e Pietro Drosi nel 1879 e rappresentano i simboli di una grande devozione verso i due martiri vissuti nel III secolo dopo Cristo e detti anche anargiri poichè esercitano l’arte medica senza chiedere compendo poichè considerata una missione. Il più famoso degli interventi operato dai due chirurghi, prima del loro martirio insieme ai tre fratelli, fu quello del trapianto della gamba di un nero, che era deceduto da poco, su un bianco che soffriva di cancrena. Saranno ora i Santi Medici a “far visita” ai loro devoti nel pomeriggio del prossimo primo settembre partendo dalla Concattedrale di Gerace, passando da Locri, con sosta alla Cattedrale di S. Maria del Mastro a Siderno in entrambe le due chiese parrochiali poste lungo la strada statale 106, e quindi a Marina di Gioiosa Ionica, a Roccella, a Caulonia, a Riace Marina quindi arrivo a Riace Superiore intorno alle ore 19.

GIORGIO METASTASIO (Quotidiano del Sud)

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