Ven. Apr 19th, 2024

Nell’entourage del governatore aumentano i timori legati alle nuove strategie dei dissidenti. Che continuano a raccogliere adesioni in tutte le province. Con l’obiettivo di stringere un accordo con Occhiuto

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 Il timore diffuso è che i “frondisti” siano davvero in grado di «spostare gli equilibri» e di condizionare il voto delle prossime Regionali. Non è una millanteria alla Bonucci (che, l’anno scorso, arrivò al Milan dalla Juve alludendo a possibili miracoli calcistici), tanto meno una faccenda da sottovalutare. Il governatore Oliverio lo sa bene e proprio per questo non avrebbe nascosto il suo nervosismo e la sua irritazione per quanto avvenuto nel corso dell’ultima Festa dell’Unità di Serra San Bruno. Perché lì, all’ombra della Certosa, di fatto è stata ufficializzata una alleanza che – a dispetto del significato storico della kermesse – non ha nulla a che fare con il Pd ma, piuttosto, strizza l’occhio al civismo e, più in particolare, ad accordi trasversali per certi versi inediti anche per la Calabria.
Vedere uno di fianco all’altro i vari Guccione, Censore e Ciconte, immaginare le strategie di altri spauracchi come i fratelli Gentile e Aiello, prendere atto del quasi certo ritorno in campo di Nino De Gaetano, considerare i nuovi propositi politici del Forum riformista (Principe, Zavettieri, Guerriero, Marini, Chieffallo), tutti questi elementi mischiati insieme hanno provocato un giustificato allarme all’interno dello schieramento del governatore. Il quale, a sua volta, teme un possibile isolamento, consapevole che il parziale svuotamento del centrosinistra non è il modo migliore per affrontare il prossimo appuntamento elettorale. Tutt’altro.

 

I FRONDISTI Dal canto loro, i “quartopolisti” continuano a raccogliere adesioni bipartisan in tutta la regione e vedono crescere il loro potere contrattuale. Sono consapevoli che, da soli, non hanno il peso specifico per poter vincere le elezioni; ma hanno pure ben chiaro il quadro generale, che rimanda a un’altra consapevolezza: senza di loro, e senza i voti che portano in dote, nessuno schieramento può dirsi sicuro della vittoria finale.
Il dialogo è quindi aperto con tutti, eccezion fatta per Oliverio e la sua coalizione. È del tutto improbabile, tuttavia, un’ipotesi di accordo con il Movimento 5 Stelle; più realistica, invece, la prospettiva di scendere a patti con l’altro polo, quello che dovrebbe far capo al sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, da tutti accreditato come sicuro candidato governatore. L’obiettivo dei frondisti sembra essere quello di continuare lo scouting in tutto il territorio regionale – pescando tra i delusi del centrosinistra ma anche del centrodestra – per poi presentarsi al tavolo delle trattative con un bottino di voti consistente e con una analisi sui flussi elettorali probabilmente inoppugnabile. Questa: Occhiuto, senza un accordo con Gentile e Guccione, potrebbe consegnare la vittoria nelle mani dei 5 stelle. Uno scenario che nessun esponente della “vecchia” nomenclatura vuole nemmeno prendere in considerazione.

GLI SCENARI NAZIONALI È questo il percorso che i frondisti stanno percorrendo, convinti – tutti, nessuno escluso – che l’esperienza amministrativa di Oliverio sia stata un fallimento e che non abbia più un futuro politico su cui contare. «Il governatore – spiega con malizia uno di loro – non potrà fare altro che varare una nuova legge elettorale, in cui, magari, sia contemplata l’elezione del quarto candidato presidente perdente». Una provocazione, certo. Ma fonti accreditate riferiscono di un nervosismo crescente del presidente della Regione e dei suoi consiglieri più fidati, i quali sembrano disposti a ricandidarsi perché convinti di poter comunque essere eletti, seppur in una coalizione perdente.
In ogni caso, molte strategie dipenderanno dagli scenari nazionali, in particolare dalle prossime mosse di Forza Italia e Pd. Berlusconi stringerà un nuovo patto con la Lega? Renzi, alla Leopolda di ottobre, annuncerà la formazione di un nuovo partito?
Le decisioni prese a Roma avranno, inevitabilmente, un peso anche in Calabria. Nel frattempo, i frondisti fanno il loro gioco nel tentativo di spostare gli equilibri. E, a differenza di Bonucci che è tornato alla Juve, non sembrano intenzionati a far pace con Oliverio.

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