Ven. Mar 29th, 2024

Un avvicendamento che fa discutere. Si tratta del passaggio di consegna all’interno della terna commissariale che gestisce da diversi mesi il comune di Gioia Tauro sciolto per infiltrazioni mafiose. Con il decreto firmato dal presidente della Repubblica, il commissario Franca Tancredi lascia la triade commissariale e viene sostituita dal chiacchierato Pasquale Aversa, ex viceprefetto di Padova. Una nomina – si legge in un articolo apparso oggi sulle pagine de “Il Quotidiano del Sud” – che sta facendo rumore anche in Veneto. È di questi giorni un articolo del quotidiano “Il Gazzettino”, e di varie inchieste delle Tv locali, che  evidenziano l’indagine che sta toccando il neo commissario prefettizio di Gioia Tauro. Ma la notizia non è il suo trasferimento quanto ancora la sua operatività all’interno dell’amministrazione dello Stato per i reati che gli vengono contestati dalla magistratura veneta.

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Il sessantaduenne funzionario arriverà nella cittadina calabrese dopo essere stato rimosso in seguito all’indagine sulla cooperativa “Edeco” che ancora tutt’ora lo vede sotto inchiesta, insieme a un’ex funzionaria della prefettura di Padova. L’ex viceprefetto, di origine campana, è sospettato dalla procura veneta per aver utilizzato e rivelato il segreto d’ufficio favorendo illegalmente la società che ha gestito l’accoglienza di migliaia di profughi con la gestione del grande centro di accoglienza di Bagnoli.

I magistrati farebbero riferimento a bandi creati ad hoc e a informazioni riservate comunicate in gran segreto ai vertici della cooperativa per evitare controlli sanitari e delle forze dell’ordine. Un’altra accusa pesante, secondo quanto è emerso dalle indagini, è quella che il funzionario dello Stato avrebbe fatto in modo, questa è l’imputazione,  che all’atto di una verifica nel centro di accoglienza risultassero 40 migranti anziché dei 77 che si sarebbero trovati nella struttura. Aversa è stato commissario ad Abano Terme, in provincia di Padova, fino al giugno del 2017 dopo l’arresto del sindaco coinvolto in una storia di tangenti.

Dopo le ferie il neo commissario dovrebbe arrivare nella città del porto e riceverebbe – sempre come riporta “Il Quotidiano del Sud” – la  nomina di presidente della terna commissariale che regge il comune pianigiano. Una città, quella di Gioia, in dichiarato dissesto finanziario, che nel dicembre del 2016 ha visto lo scioglimento del Consiglio comunale per una crisi politica e successivamente sciolto per decreto dall’allora ministro dell’Interno Marco Minniniti per infiltrazione mafiosa.

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