Gio. Mar 28th, 2024

Il sindacato Csa-Cisal: «Tra profili social e chat di whatsapp l’attuale dirigente è certo di restare in carica per altri tre anni e mezzo. Il dipartimento Presidenza si attivi, anche per verificare in che stato sia il settore»

Continua dopo la pubblicità...


Calura
StoriaDiUnaCapinera
Testata
MCDONALDAPP
InnovusTelemia
stylearredamentiNEW
E120917A-0A80-457A-9EEE-035CEFEE319A
FEDERICOPUBB
CompagniaDellaBellezza00
previous arrow
next arrow

«Le finte selezioni e il colore delle anime. È proprio vero che quando tutto appare organizzato con i tempi giusti e con tanto di procedure aderenti alla normativa vigente c’è da insospettirsi, soprattutto quando ciò avviene in alcuni settori sensibili della Cittadella». Il sindacato Csa-Cisal punta i fari su una storia amministrativa di primaria importanza per il futuro dell’amministrazione regionale. Nemmeno venti giorni fa, il 19 luglio per l’esattezza, è stato pubblicato sul sito istituzionale della Regione Calabria un avviso interno per il conferimento dell’incarico di direzione dell’Uoa (Unità Organizzativa Autonoma) “Protezione Civile”. Tutto questo perché a partire dal 18 novembre 2018 scadrà l’attuale incarico di vertice, conferito a tempo determinato. «Una volta tanto, in osservanza della disciplina in materia e con il dovuto l’anticipo, l’amministrazione regionale – osserva il sindacato – per evitare di trovarsi scoperta nel ruolo di direzione di questa unità strategica ha provveduto ad avviare la ricerca della figura. Dapprima ci si rivolge ai dirigenti di ruolo interni all’ente. Solo nel caso in cui la manifestazione di interesse vada deserta o i curricula inviati dai candidati non siano ritenuti idonei, l’amministrazione prova poi ad aprire agli esterni bandendo un concorso pubblico».

 

«Fin qui – si legge nella nota – siamo nel terreno della normalità. Tuttavia la sensazione di linearità finora descritta è cominciata a scemare con il passare delle settimane ed è stata poi duramente intaccata quando l’attuale Dirigente della Uoa Protezione Civile, Carlo Tansi, in scadenza di mandato, già sottoposto a procedimento disciplinare per le sue continue esternazioni denigratorie nei confronti della burocrazia regionale e non solo, ha avviato la sua strategia comunicativa per spingere sul rinnovo del contratto. Per carità – afferma il sindacato – l’ambizione personale è legittima, non certo mettere le mani avanti su procedimenti pubblici. Evidentemente in stato di apprensione, il 31 luglio scorso, Carlo Tansi, utilizzando il suo profilo social, pubblicava un post di richiesta di sostegno alla scalata esordendo così: “Certi terremoti si possono prevedere… il 18 novembre prossimo si deciderà se sarò rinnovato per altri 3 anni alla guida della Protezione Civile della Regione Calabria…” per poi lasciarsi andare alle solite considerazioni autocelebrative e messianiche. Leggendo viene da domandarsi come il Carlo Tansi abbia acquisito capacità premonitrici tali da sapere con largo anticipo che nessuno dei dirigenti di ruolo della Regione parteciperà all’avviso interno o che comunque nessuno dei curricula inviati saranno ritenuti adeguati, soppiantando quindi la valutazione degli organi di indirizzo». «E siamo al primo step – commenta la Csa-Cisal –. Prendiamo atto, anche come organizzazione sindacale attiva in Regione, che per Tansi la manifestazione di interesse interna – probabilmente – finirà in un nulla di fatto e la sua candidatura (da esterno) rimarrà in piedi. Ma giusto qualche giorno più tardi, il 5 agosto, l’abilità nelle intuizioni diventa una vera e propria arte divinatoria visto che il dottor Tansi pare dia già per scontato il rinnovo del suo contratto per i prossimi tre anni, tanto da farlo intendere esplicitamente nelle discussioni avvenute su un gruppo Whatsapp. All’interno di quello chiamato “New ProCiv Calabria” comunica alle 17.01 di domenica 5 agosto – “prego chiunque volesse inoltrarmi lamentele (legittime, per carità) a farlo con i canali istituzionali da ora per i prossimi 3 anni e mezzo che continuerò a dirigere la protezione civile regionale”».
«Potremmo calcare la mano – dichiara il sindacato – sulla tecnica intimidatoria adoperata da Carlo Tansi nei confronti di alcuni suoi collaboratori, ma in questa sede ciò che conta è che lui si dice pienamente convinto di aver superato la selezione. Tansi sembra avere la ragionevole certezza di essere riconfermato alla guida della Protezione civile. Fra social e messaggi in chat si è quindi riusciti a bypassare in pochissimo tempo un avviso interno (tuttora da espletare) e una selezione aperta a figure esterne (eventuale e ancora da bandire)».

«Già di per sé queste esternazioni – evidenzia il sindacato – spezzano quello che dovrebbe essere il religioso silenzio che i candidati a postazioni così delicate sono tenuti ad osservare prima dello svolgimento di selezioni per incarichi pubblici. Si tratta di atti disciplinati dalla legge. La Protezione Civile è un’unità della Regione Calabria, non un giocattolo di un cittadino privato. Oltre ai toni minacciosi indirizzati ai sottoposti, è interessante notare come la burocrazia regionale non sia più popolata dalle anime nere che Carlo Tansi denunciava in pubblico fino a qualche settimana fa, ma visto che proprio quella burocrazia pare pronta a riconfermargli il posto oggi è diventata magari pura e candida. Possiamo annunciare che il sindacato Csa-Cisal, già normalmente attento al rispetto della trasparenza e della legalità, in questo caso manterrà puntata una luce fissa sulle procedure amministrative finalizzate all’assegnazione dell’incarico per la dirigenza della Uoa Protezione Civile. La stessa attenzione che dovrebbero rivolgere i dirigenti del dipartimento Presidenza e Personale. E non ci riferiamo – dichiara ancora il sindacato – alla sola formale regolarità amministrativa delle stesse procedure selettive ma pretendiamo che si entri nel merito delle competenze e della necessità di dare puntuale attuazione del Piano Anticorruzione. L’avviso interno non riporta le prescrizioni del Piano approvato dalla giunta regionale con la deliberazione n. 29 del 31 gennaio 2018 e successiva circolare esplicativa del 14/06/2018, n. 208584. I provvedimenti, in relazione ai conferimenti di incarichi, dispongono precise misure tese a evitare che il consolidamento di posizioni possa produrre i presupposti per il verificarsi di fatti corruttivi, specialmente per i Settori ad “alto rischio” ove ricade anche l’Uoa “Protezione Civile”. Il Piano Anticorruzione prevede l’applicazione del principio della rotazione. Non è una facoltà ma un obbligo, come dovrebbero ben sapere il dipartimento “Organizzazione e Risorse Umane” e il responsabile della “Prevenzione Corruzione e della trasparenza” della giunta della Regione Calabria. E considerato che alla scadenza di un incarico di solito si traccia un bilancio della gestione precedente, superando gli spot di autopromozione, forse si arriverà a parlare finalmente della grave situazione in cui versa una struttura così importante per la sicurezza dei cittadini calabresi. Quali sono stati gli effetti della guida di Tansi? Sul fronte del personale ben dieci funzionari direttivi, dalle riconosciute competenze tecniche, hanno chiesto ed ottenuto di andare via dalla Protezione Civile. Un esodo. Tutti scappati via».
«Ci sono 4 Unità Organizzative – precisa il sindacato – prive di responsabile (tra le quali: “coordinamento delle emergenze”; “affari generali e personale”; “gestione rischio idrogeologico ed altri rischi naturali e antropici”; “attuazione degli interventi finanziati con risorse comunitarie”). Passando ai “risultati”, oculatamente occultati dallo story telling eroico dell’attuale dirigente della Protezione Civile, si può ricordare che: la nuova direttiva del Sistema di allertamento meteo non è pienamente attuata, la rete pluviometrica priva di contratto di manutenzione (scaduto da oltre due anni), l’attuazione dei progetti finanziati con fondi comunitari è ferma al palo, una infinità di procedure di contenzioso incombono a causa di una serie di procedimenti amministrativi mai portati a termine. Lo scarso benessere organizzativo alla Protezione Civile così come i fallimenti sul perseguimento di obiettivi strategici di questa unità sono stati puntualmente rilevati e denunciati dal sindacato Csa-Cisal. Con la stessa inflessibilità vigileremo sulla correttezza della selezione del dirigente avendo come bussola l’applicazione del Piano Anticorruzione. È tempo di guardare in faccia la realtà e non far finta di quello che non ha oggettivamente funzionato e di quello che non funziona ancora dentro e fuori la struttura della Protezione Civile che, ricordiamo, serve a garantire la sicurezza dei cittadini calabresi. Un bene troppo grande che non può essere sommerso dalle favole di chi denuncia al mondo di essere una vittima del sistema, un sistema di cui invece fa pienamente parte. A differenza di questi, non ci sentiamo così superiori da scorgere il colore delle anime, però sappiamo osservare i fatti. E, nella Protezione Civile degli ultimi anni, sono stati nerissimi».
«L’unico augurio – chiosa il sindacato – è che ne sia consapevole anche il presidente della Giunta regionale».


Print Friendly, PDF & Email