Ven. Apr 19th, 2024

A Gioia Tauro a poche ore dalla presentazione delle liste, si dovrebbe votare il 21 ottobre,  i motori della politica si stanno scaldando sempre di più.  Resta l’incognita della proroga dei commissari prefettizi che scaduti i 18 mesi di reggenza straordinaria dell’ente (il consiglio comunale  è stato sciolto per infiltrazioni mafiose) potranno essere confermati fino a un termine massimo di 24 mesi. Ma alla luce anche della nomina del prefetto Antonio Reppucci che è stato chiamato in sostituzione del chiacchierato commissario prefettizio Pasquale Aversa l’interrogativo resta. Nel frattempo, è in attesa di una decisione del ministero dell’Interno, gli schieramenti politici si stanno delineando. All’orizzonte vi sono due candidati a sindaco, Aldo Alessio, già primo cittadino di Gioia, che dovrebbe correre con due liste civiche, una è “La Citta Futura”, e il centrodestra con Raffaele D’Agostino, ex consigliere provinciale, sostenuto da più partiti e liste civiche.

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Resta da capire cosa farà il Pd che in questi giorni si è fatto promotore di una serie d’incontri con le forze politiche locali a cui “La Città Futura” di Alessio non ha partecipato declinando l’invito dei suoi ex alleati. Sì, perché nelle ultime elezioni amministrative l’ex sindaco antimafia guidò una coalizione formata da due liste, la sua e il Partito Democratico. In quell’occasione, con lo stesso Alessio al ballottaggio, vinse le elezioni Giuseppe Pedà con un largo consenso e una largo schieramento di liste civiche e partiti che poi furono la causa di rottura all’interno del consiglio comunale che lo sfiduciò. Successivamente arrivò la mannaia dello scioglimento per infiltrazioni mafiose voluto dal Viminale. Ma Aldo Alessio in rotta di collisione con il Partito democratico ha le idee chiare e in una dichiarazione rilasciata alla stampa sostiene di sentire una responsabilità enorme per la comunità gioiese. Una città che oltre ad essere stata toccata dallo scioglimento per ’ndrangheta è in dichiarato disseto finanziario, con un buco enorme nei bilanci dell’ente.

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