Ven. Apr 19th, 2024

A Gioia Tauro, comune sciolto per mafia, la nomina del viceprefetto Pasquale Aversa come commissario prefettizio in sostituzione del prefetto Franca Tancredi aveva provocato un vespaio di polemiche creando un caso nazionale visto che tutta la stampa ne hanno parlato. Il motivo è perché l’alto dirigente quando ha lavorato a Padova è finito sotto inchiesta dalla magistratura veneta per utilizzazione e rivelazione del segreto d’ufficio in quanto sospettato di aver favorito illegalmente la società che ha gestito l’accoglienza di migliaia di profughi in un centro della provincia padovana. Ora si corre ai ripari con la rimozione di Aversa, già pronto con le valigie in mano direzione Gioia Tauro, e con l’arrivo di Antonio Reppucci, già prefetto di Catanzaro e Perugia. Il prefetto in pectore conosce bene la realtà gioiese perché nel 2007 aveva guidato la commissione d’accesso antimafia  che portò successivamente allo scioglimento dell’allora amministrazione e del consiglio comunale.

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Una nomina che sgombra il campo da ogni illazione e congettura, anche se arriva in “zona cesarini”. La nomina di Reppucci apre un altro interrogativo perché il comune di Gioia Tauro, sciolto per mafia,  dovrebbe tornare alle urne il prossimo 21 ottobre. Nei fatti i 18 mesi di commissariamento per i comuni sciolti per ‘ndrangheta sono già scaduti e per il momento non sono arrivate altre proroghe. In questi casi si può arrivare fino a un termine massimo di 24 mesi. Nelle scorse settimane, ad esempio, sono arrivate le proroghe per i comuni reggini di Laureana e Bova ma non per Gioia.

Nel frattempo molte forze politiche della cittadina chiedono il rinvio delle elezioni perché ancora impreparati all’appuntamento mentre la presentazione delle liste scade proprio in questi giorni. Qualche candidato per la poltrona di Palazzo Sant’Ippolito si è fatto avanti ma sul comune grava l’incognita proroga visto anche l’arrivo di un prefetto di prima classe come Reppucci.

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