Gio. Mar 28th, 2024

Il settimanale dedica la copertina al sindaco dell’accoglienza e raccoglie l’appello di Beppe Fiorello: «È stato un onore poter raccontare una storia così esemplare»

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Pare di vederlo, Mimmo Lucano, mentre si schermisce davanti alle parole di Beppe Fiorello che scherzosamente, dalle pagine di Famiglia Cristiana, lo definisce «il terzo Bronzo di Riace». Lui, che è sempre stato Mimmo per tutti, sta combattendo questa battaglia contro chi vuole spazzare via il modello Riace con una grande tempra, quella di un guerriero che però usa le armi dell’accoglienza, della speranza, della solidarietà nel tentativo di dare un futuro a chi fugge da realtà complicate. Il settimanale religioso, che ha come condirettore il giornalista calabrese Luciano Regolo, ha dedicato la storia di copertina a Lucano facendo proprio il suo appello: «Non spegnete il sogno di Riace».
In un’intervista pubblicata sul settimanale il sindaco racconta come il piccolo borgo della Locride si sia ripopolato grazie ai progetti di accoglienza portati avanti in questi anni, di come il modello sia una spina nel fianco della ‘ndrangheta, visto che diversi beni confiscati ai clan vengono utilizzati dal Comune nell’ambito dei progetti per gli immigrati. Racconta di come il missionario comboniano padre Alex Zanotelli si sia fermato nel borgo calabrese per due settimane e ora mantenga un filo diretto quotidiano con lui. E poi c’è Beppe Fiorello, l’attore che ha impersonato Lucano nella fiction che RaiUno, dopo un’inchiesta avviata dalla Procura di Locri e a seguito di un’interrogazione parlamentare, non ha mandato mai in onda. Tutto era cominciato da un’ispezione della Prefettura che avrebbe riscontrato «anomalie nel sistema». Una seconda ispezione prefettizia ha spazzato via tutte le ombre che aleggiavano su Riace ma il danno mediatico (e non solo) è stato fatto.
«È stato un onore poter raccontare una storia così esemplare, un esempio di straordinaria umanità», si legge in un messaggio di Beppe Fiorello pubblicato da Famiglia Cristiana. Mimmo è definito «un sindaco di strada, che non risponde quasi mai al telefono dell’ufficio perché non è mai seduto, si trova tra la gente, a cercare di risolvere i problemi quotidiani». È proprio il Lucano che conosciamo tutti, pare di vederlo…

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