Ven. Mar 29th, 2024

Una truffa allo Stato ben rodata ed economicamente redditizia che ha coinvolto sindacati e Caf utilizzati come bancomat per finanziare spese personali: come l’acquisto di un bar, un ristornate, un centro di fisioterapia, una squadra di calcio, viaggi e vari capricci degli indagati.

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La truffa ammonterebbe a quasi 5 milioni di euro che la Guardia di Finanza di Reggio Calabria e di Palmi ha preventivamente sequestrato nei giorni scorsi ad un gruppo di presunti truffatori. L’inchiesta si inserisce nel solco di quella che ha portato nel 2015 a emettere un primo corposo decreto di sequestro.

Il provvedimento ha rappresentato l’epilogo di articolate indagini condotte dalle Fiamme Gialle Palmesi nei confronti di una struttura criminosa para-familiare, composta da due soggetti con il ruolo di capi, promotori e organizzatori ed altri 10 soggetti, con il ruolo di compartecipi al sodalizio medesimo.

In tale contesto d’indagine è emerso, nello specifico, che i due soggetti promotori, dapprima nella qualità di rappresentanti formali e, in seguito, di titolari di fatto di due Centri di assistenza fiscale, nonché di molteplici associazioni sindacali, di cui alcune con sede a Roma e Milano, distraevano, per fini personali, cospicue somme di denaro pubblico e privato (costituito dalle somme trattenute per legge dall’INPS ai soggetti iscritti alle varie associazioni sindacali e successivamente riversate a quest’ultime, nonché dalle quote versate dagli associati) attraverso innumerevoli e articolate transazioni finanziarie, mediante l’utilizzo di conti correnti personali nonché delle società edi ulteriori enti associativi, direttamente o indirettamente gestiti dagli stessi.

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